Pubblichiamo in anteprima il report della 9th IAS Conference on HIV Science (IAS 2017), 23-26 Luglio 2017,Palais des Congrès, 2 Place de la Porte Maillot, Paris, France.
Hanno partecipato oltre 6000 delegati presentando circa 1700 lavori scientifici. Numerose le novità sui farmaci anti-HIV con studi, anche nei paesi a risorse limitate, che dimostrano l’efficacia della terapia sia nel trattamento sia nella prevenzione dell’infezione. Molti gli appelli, sia del mondo scientifico sia delle associazioni, affinché i finanziamenti alla ricerca, l’impegno politico globale, la lotta alla discriminazione e alla criminalizzazione delle persone con HIV non si arrestino proprio ora che ci sono gli strumenti per fermare l’epidemia. Sul trattamento dell’epatite C nelle persone coinfette HIV/HCV, si apre la strada a schemi farmacologici di eradicazione sempre più brevi.
NADIR FIRMA LA ‘PARIS COMMUNITY DECLARATION’
Le persone con HIV sono più che semplici numeri. Nella dichiarazione vengono ribaditi e rafforzati i principi di Denver e quelli GIPA (Greater Involvement of People Living with HIV), che definiscono la community HIV come parte attiva e integrante nella lotta all’AIDS. Numerose le richieste a tutti gli attori (organizzazioni internazionali, governi, comunità scientifica, aziende farmaceutiche, donatori) per far sì che l’epidemia finisca il prima possibile, utilizzando tutti i nuovi strumenti che la scienza ha messo a disposizione (Rif.: http://www.eatg.org/wp-content/uploads/2017/07/PCD-FINAL.pdf).
BICTEGRAVIR/F/TAF
Sono stati riportati i risultati dei due studi registrativi di fase III sulla combinazione di Bictegravir – un nuovo inibitore delle integrasi (INSTI) di seconda generazione, senza potenziatore farmacocinetico e a elevata barriera genetica – associato in singola compressa a Emtricitabina e Tenofovir alafenamide (B/F/TAF), nel trattamento di persone con HIV che iniziano la terapia. Abbiamo chiesto ad Andrea Antinori*, tra gli autori degli studi, di riferirci gli aspetti salienti.
- Nel primo studio (GS-1498; Gallant J, abs MOAB0105LB), in un modello placebo-controllato, 629 soggetti naïve sono stati randomizzati (1:1) a ricevere B/F/TAF (50/200/25 mg) o DTG/3TC/ABC (50/300/600 mg). Dopo 48 settimane, il 92.4% dei soggetti che assumevano B/F/TAF e il 93% di quelli che assumevano ABC/3TC/DTG, aveva valori di HIV-1 RNA <50 copie/mL (differenza -0.6%; 95%CI -4.8 3.6; p=0.78), con una piena dimostrazione di non-inferiorità. Non è stata dimostrata alcuna differenza significativa nel confronto tra i due bracci di studio in merito a cambiamenti dei valori di densità minerale ossea (BMD), di filtrazione glomerulare renale (e-GFR), né nel profilo lipidico. In entrambi i bracci non si sono osservati casi di selezione di mutanti di HIV-1 resistenti e il tasso di interruzione per eventi avversi è stato, per entrambi i regimi, molto basso.
- Nel secondo studio (GS-1490; Sax PE, abs TUPDB0201LB), 645 soggetti HIV naïve sono stati randomizzati (1:1) a ricevere B/F/TAF (50/200/25 mg) o la combinazione di DTG + F/TAF (50 mg + 200/25 mg), sempre con il controllo placebo. Dopo 48 settimane si osservava la non-inferiorità, con l’89.4% dei soggetti randomizzati a B/F/TAF e il 92.9% di quelli randomizzati a DTG/F/TAF con valori di HIV-1 RNA <50 copie/mL (differenza -3.5; 95%CI -7.9% 1%; p=0.12). Anche in questo studio non si è verificata selezione di resistenza di HIV-1 al fallimento, né differenze significative tra i due gruppi in merito a cambiamenti dei valori di filtrazione renale (eGFR) o del profilo lipidico, con un tasso di interruzioni per eventi avversi, per entrambi i regimi, molto basso.
La combinazione in singola compressa di B/F/TAF si è dimostrata complessivamente non-inferiore rispetto a regimi contenenti Dolutegravir (combinato a ABC/3TC o F/TAF), su un ampio numero di persone con HIV che iniziano la terapia (n=1274), proponendosi come una nuova soluzione terapeutica efficace e sicura.
DARUNAVIR/C/F/TAF
Nello Studio EMERALD (Molina J-M, abs TUAB0101) di fase III su pazienti soppressi, in aperto, randomizzato e della durata complessiva di 96 settimane, la singola compressa Darunavir/COBI/Emtricitabina/TAF (n = 763) è stata confrontata con regimi a base di inibitori della proteasi con booster, associati a TDF/FTC (n = 378). L’analisi interinale a 24 settimane ha mostrato un mantenimento della soppressione virologica nel 96,3% di coloro che hanno iniziato il nuovo combinato versus il 95.5% di chi ha continuato il regime iniziale.
RALTEGRAVIR QD
Nello Studio ONCEMRK (Cahn P, abs TULBPEB20) su 797 pazienti naïve il farmaco a somministrazione QD (2 cp da 600 mg assunte assieme) si è dimostrato efficace a 96 settimane se confrontato con il tradizionale dosaggio BID (2 cp da 400 mg, 1 ogni 12 ore), in associazione con TDF/FTC (VL < 40 cp/ML rispettivamente 81.5% vs 80.1%).
DARUNAVIR/R + LAMIVUDINA
Presentati i risultati preliminari a 24 settimane dello Studio ANDES (O Sued, abs MOAB0106LB) su 140 pazienti naïve randomizzati 1:1, che proseguirà fino a 48 settimane. Tutti i farmaci utilizzati sono generici. Un’unica compressa contenente Darunavir, ritonavir a basso dosaggio e Lamivudina è stata confrontata con la tradizionale triplice terapia Darunavir/r + Tenofovir/Lamivudina (due compresse) dimostrando un’efficacia virologica paragonabile (analisi ITT VL < 400 cp/mL rispettivamente 95% vs 97%). Lo studio ha iniziato la seconda fase, ridisegnata e potenziata per la dimostrazione della non inferiorità e, secondo i ricercatori, potrebbe fornire ulteriore evidenza che in prima linea può essere sufficiente l’utilizzo di un regime terapeutico basato su Lamivudina, associata ad un farmaco ad alta barriera genetica.
CABOTEGRAVIR + RILPAVIRINA
Confermati a 96 settimane i risulti dello Studio LATTE-2 (vedi approfondimento in questo numero): i due farmaci a lento rilascio somministrati ogni 4 o 8 settimane sono risultati efficaci rispettivamente nell’87% e nel 94% di coloro che erano già in soppressione virologica dopo il periodo di induzione (Eron J, abs MOAX0205LB).
DORAVIRINA
Nello Studio DRIVE AHEAD, in doppio cieco, di fase III su 734 pazienti naïve (364 per braccio dopo la randomizzazione), la combinazione in singola compressa TDF/3TC/DOR, quando confrontata con la singola compressa TDF/FTC/EFV, ha mostrato un’efficacia virologica paragonabile tra i due bracci a 48 settimane (84% vs 81%), sancendone così la non inferiorità. Il profilo di tollerabilità, in particolare sugli effetti collaterali neuropsichiatrici e lipidici, si è rivelato nettamente migliore (Squires EK, abs TUAB0104LB).
COINFEZIONE HIV/HCV
Nello Studio di fase III EXPEDITION-2 Glecaprevir/Pibrentasvir (G/P) si è dimostrato efficace in 153 persone con HIV/HCV senza cirrosi o con cirrosi compensata indipendentemente dal genotipo. In particolare, l’efficacia è stata provata con un trattamento a sole 8 settimane su 137 persone senza cirrosi che hanno raggiunto una SVR 12 del 98% (Lacombe K, abs MOAB0303). Inoltre, in una sotto-analisi dello Studio ENDURANCE-1 (700 pazienti), G/P si è dimostrato efficace (SVR 12) al 100% in persone con HIV e HCV, GT1, senza cirrosi, con una durata di trattamento di 8/12 settimane. La sotto-analisi presentata riguarda solo i 33 pazienti coinfetti dello studio (Puoti M, abs TUPEB0384).
COPPIE SIERODISCORDANTI
Nello Studio OPPOSITES ATTRACT (Grulich A, abs TUAC0506LB) su 343 coppie gay siero-discordanti (partner con HIV ‘undetectable’, cioè a carica virale non rilevabile) non si è riscontrato nessun caso di trasmissione di HIV in 16.889 atti sessuali di sesso anale. Lo studio ha anche evidenziato che la presenza di un’altra infezione a trasmissione sessuale (nel 6% della casistica) non aumenta il rischio di trasmissione di HIV. Esso si è svolto in cliniche australiane, tailandesi (Bangkok) e brasiliane (Rio de Janeiro).
EVENTI CARDIOVASCOLARI
Nello Studio HEART tedesco sono stati confrontati eventi cardiovascolari, infarti e la sopravvivenza complessiva di persone HIV+, maschi e femmine, con quelli della popolazione generale di riferimento (controlli). La casistica ampia (oltre 500 persone con HIV) ha consentito di trarre conclusioni per sesso. In particolare, i maschi con HIV hanno un’incidenza di eventi cardiovascolari aumentata rispetto ai controlli senza HIV, nonostante un simile Score di Framingham (SF) al basale, mentre per contro le donne con HIV, a dispetto di uno SF aumentato, hanno simili eventi CV rispetto alle donne HIV-negative (Esser S, abs MOPBD0101).
VACCINO PREVENTIVO
La Johnson & Johnson ha presentato la fase precoce dello Studio APPROACH che, individuando un regime vaccinale preventivo con immunogeni ‘a mosaico’, ha indotto nel 100% dei 393 volontari sani una risposta anticorpale soddisfacente. Il regime è stato ben tollerato e gli immunogeni sono stati trasportati da vettori virali basati su adenovirus serotype 26 (Ad26), combinati con proteine solubili (Clade C gp140) per formare un regime di prime-boost. Sono necessarie altre valutazioni per passare a una fase 2b ‘proof of concept’ (Schuitemaker H, sessione SUSA22).
PREP: CABOTEGRAVIR
Nello Studio HPTN 077 (Landovitz L, abs TUAC0106LB) il farmaco a lento rilascio si è dimostrato ben tollerato ai dosaggi di 800 mg (2x2mL) e 600 mg (1x3mL) in persone senza HIV a basso rischio di infezione (uomini e donne). Il dosaggio a 600 mg IM ogni 8 settimane, dopo 4 settimane di induzione, è quello selezionato per gli studi di efficacia di fase III su persone a rischio.
* Il Dr. Andrea Antinori è Direttore UOC Immunodeficienze virali, Responsabile Area Dipartimentale HIV/AIDS, Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani, Roma.