Pubblichiamo “in pillole” le notizie principali riguardanti il 15-esimo CROI (Conference on Retroviruses and Opportunistic Infections), che si è svolto a Boston, dal 3 al 6 Febbraio 2008. Sul prossimo numero di Delta, presto in distribuzione, sarà presente un report completo. STUDI DI COORTE: SMART e DAD.
Studio Smart – da una sottoanalisi si è rilevata l’importanza di due markers biologici che sembrano legati agli effetti deleteri provocati dall’interruzione di terapia. Si tratta del D-dimer e dell’IL-6: il loro aumento sembra infatti legato alla percentuale dei decessi “per ogni causa”. Questo dato non è confermato dallo studio STOCCATO.
Studio DAD – è uno studio di coorte derivante dall’analisi di varie coorti (è sempre opportuno ricordare che non si tratta di uno studio prospettico e randomizzato). L’analisi di quest’anno dice che l’utilizzo di abacavir aumenta il rischio dell’infarto al miocardio del 90%, l’utilizzo di didanosina del 49%. Non si nasconde che, seppur gli autori dicano di aver utilizzato tutti i “correttivi statistici” del caso, il dato ‘è da prendersi con prudenza’.
Un commento generale: facendo un po’ di “memoria storica” degli ultimi CROI, forse è arrivato il momento di ‘pesare correttamente’ un dato che ci viene da analisi retrospettive di studi di coorte rispetto a dati che ci vengono da studi prospettici e randomizzati. La statistica talvolta può fare brutti scherzi. Forse, visto il cambiamento drastico degli schemi e dei farmaci prescritti negli ultimi anni, nonchè la difficoltà a pesare correttamente ‘i fattori confondenti’, è necessario disegnare gli studi ‘ex-novo’ per rispondere a certi quesiti. Sta di fatto che da questi studi di coorte i dati sono spesso contradditori e non rilevati dalla pratica clinica.