M. Markowitz, Direttore ricerca ADARC NY: Nessun buon messaggio da questa Conferenza: più vita sì, ma anche più tumori, più problemi neurocognitivi, più infiammazione e attivazione. Queste ultime possono, in molti casi, essere presenti anche con viremia negativa e CD4 alti.
Santiago Moreno, Primario di Infettive al Ramon y Cajal di Madrid: Non si parla più di resistenze: diminuisce l’interesse medico su questo aspetto, anzi sono davvero pochi i temi che si riferiscono a farmaci e combinazioni. L’infiammazione e l’attivazione sono i maggiori problemi da investigare e risolvere in quanto ritengo che possano spiegare molte patogenesi che causano eventi cardiovascolari, tumorali e disfunzioni neurocognitive.
David Haerry (EATG): E’ in corso una discussione tra gli americani e gli europei in quanto le ultime linee guida suggeriscono l’inizio di terapia sopra 500 CD4, mentre in Europa sopra i 350. Questo può davvero far fallire lo studio START in quanto i dati saranno eterogenei tra USA e Europa. Finalmente appare confermato anche qui in USA il concetto, elaborato da noi svizzeri, che con la viremia negativa si diminuisce il rischio di contagio, secondo i nuovi dati epidemiologici mostrati (abs 36LB).
Jules Levin (NATAP): Mentre Fauci stanzia 400 milioni di dollari per la ricerca di un vaccino che forse non sarà mai pronto, gli sperimentatori lamentano la mancanza di fondi per studi prospettici sull’evoluzione del danno endoteliale e sul ruolo che svolgono la terapia, l’HIV e i singoli antiretrovirali sulle tossicità. Il rischio di non approfondire le cause può comportare molti problemi per le persone che vivono con l‘HIV.
Filippo von Schloesser: “Ha saputo che negli USA il 15% dei pazienti naive inizia la terapia con raltegravir, nonostante gli attivisti manifestino per l’abbassamento del prezzo?”
Prof. Francesco Mazzotta (Firenze – Careggi): Certo, è la conferma che i medici sono sensibili al problema degli effetti collaterali delle vecchie classi. Ma noi in Italia abbiamo un altro problema: quello dei tagli alla spesa farmaceutica che condiziona il nostro approccio alla terapia. Le regioni non possono continuare a tagliarci i fondi se i farmaci sono approvati. E’ un problema pesante che dobbiamo risolvere subito.