18° CROI: BOSTON, 27 FEBBRAIO – 2 MARZO 2011. PREP. ANTICIPAZIONE DELTA 53.
Molti i nuovi dati (Grant R, Anderson P, Amico R, Mulligan K, Liu A, Abs 92, 96LB, 95LB, 94LB, 93) presentati sullo studio iPrEX, pubblicato a Novembre sul New England. In particolare è emerso che i partecipanti degli Stati Uniti avevano avuto un’aderenza quasi perfetta, al contrario di altri siti in altri paesi (solo 50%), facendo comprendere come la strategia, nel giusto “setting”, possa essere perseguita senza timori di non aderenza. Inoltre è emerso il legame tra aderenza e percezione del rischio di acquisizione dell’HIV: i più aderenti si sono dimostrati quelli più a rischio di infezione. Sulla diminuzione della densità minerale ossea esaminata in un sottostudio (che si riscontra nelle prime 24 – 48 settimane) vi è ancora poca chiarezza, in quanto nei partecipanti già al basale essa era al di sotto di quanto atteso. Nessuna resistenza riscontrata negli uomini che hanno sieroconvertito. Lo studio MTN-001 (Hendrix C, Abs 35LB), che ha confrontato testa a testa le strategie su PREP utilizzando tenofovir tramite o compressa o gel, ha evidenziato come vi sia molta differenza nelle concentrazioni topiche ed ematiche a seconda della strategia usata. Inoltre, le donne statunitensi hanno espresso di preferire nettamente l’utilizzo di compressa rispetto al gel. Gli studi presentati sulle stime di riduzione dell’infezione in Sud Africa e su particolari popolazioni e contesti utilizzando la PREP sono, in generale, favorevoli (Abbas U, Cambiano V, Walensky R, Hallet T, Abs 98LB, 998, 37LB, 99LB). La FDA concorda con il fatto che i dati siano sufficienti per chiedere un cambiamento dell’indicazione di Truvada ed includere anche la prevenzione entro fine anno.