Il nuovo dizionario dei termini più «delicati» per i cattolici mette all’indice omosessualità e preservativi. Da Il ManifestoL’omosessualità è «un intrigo psichico», il preservativo non ferma l’Aids, la salute riproduttiva è una scusa per legittimare l’aborto. Il Vaticano rimette l’elmetto per parlare di sessualità ed è pronto a venire in soccorso ai molti dubbi dei cattolici impegnati in politica con le ben 900 pagine del «nuovo» Lexicon dei termini etici. Il ponderoso dizionario offre la trattazione analitica, a cura del pontificio Consiglio per la famiglia, di 78 parole-chiave del dibattito politico sui temi «della famiglia e della vita» e ribadisce con vigore gli anatemi di sempre. Si veda per esempio la voce «omosessualità e omofobia». La prima, malgrado le diaboliche pressioni della lobby gay, è e resta «un intrigo psichico che la società non può istituzionalizzare». La seconda, invece, è una parola inventata «per stigmatizzare tutti quelli che si interrogano sulla omosessualità» dal punto di vista etico. Ne consegue che di riconoscimento legale delle coppie gay e lesbiche non si deve neppure parlare, perché sono fondate su «un’attitudine soggettiva» che «non ha alcun valore sociale», al contrario della realtà oggettiva fondata sulla coppia eterosessuale. E pensare, lamenta il Lexicon, che «i sistemi sociali e gli individui eterosessuali» vengono persino criminalizzati e accusati del «delitto dell’omofobia» quando si «interrogano» sull’omosessualità», condizione che peraltro «quando la si vuol legittimare senza discernimento alcuno, ma reagendo solo alle affermazioni dei gruppi di pressione, pone numerosi problemi». Un altro attacco frontale viene riservato dal dizionario vaticano all’uso del preservativo come strumento di prevenzione dell’Aids. Dietro la «leggenda» del cosiddetto sesso sicuro, spiegano gli esperti di fiducia della chiesa cattolica, ci sono i cospicui interessi commerciali di chi produce e diffonde preservativi, che non solo calpesta tutte le buone ragioni morali esistenti per non usarli ma addirittura, pur di vendere, fa finta di non sapere che sono pericolosi. Il sesso sicuro esiste solo nel talamo nuziale monogamico (dove usare il profilattico è comunque peccato) e se non basta la fede per attestarlo ci si rivolga pure alla scienza. Senza timore di ricorrere, su un argomento tanto scabroso, persino ai «test su resistenza, impermeabilità e affidabilità», gli estensori del Lexicon proclamano la «riconosciuta verità scientifica» che c’è una probabilità del 10% di contrarre l’Hiv anche usando le dovute precauzioni. Contestando queste cifre, il deputato ds Franco Grillini, presidente onorario di Arcigay, si chiede: «Di grazia: dove sono questi test? Chi li ha condotti? Sono stati fatti nelle stanze vaticane? Il Lexicon non lo dice ma noi siamo ansiosi di saperlo». Quanto al fatto che l’omosessualità sarebbe un intrigo psichico privo di valore sociale, Grillini risponde così: «Tralasciando l’intrigo, materia sulla quale le stanze vaticane sono maestre, ci permettiamo di smentire con forza il Vaticano: a nostro parere l’omosessualità ha un altissimo valore sociale, testimoniato da milioni di persone che ogni anno popolano i gay pride e dalla presenza gay nella società, caratterizzata da impegno e attenzione al prossimo. Di più: la presenza gay nella società e in politica rappresenta una cartina di tornasole del tasso di libertà e di democrazia di una nazione. Non a caso, libertà e democrazia sono inesistenti nello stato vaticano e nella struttura ecclesiastica». Pare comunque che non tutti, nei sacri palazzi, siano troppo convinti dell’efficacia di questa ennesima crociata sul sesso. Il momento non è favorevole e per ora non sono previste presentazioni ufficiali nella sala stampa vaticana.