Disponibile una circolare sul tema `Hiv e discriminazione nei luoghi di lavoro’, a firma congiunta dei Ministeri della Salute e del Lavoro.
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La Legge n.135/1990, agli articoli 5 e 6, prevede disposizioni specifiche, volte a garantire l’anonimato nella rilevazione delle infezioni da HIV e il divieto di svolgere indagini volte ad accertare lo stato di sieropositività dei dipendenti da parte di datori di lavoro per l’instaurazione di un rapporto di lavoro, al fine di evitare discriminazioni nonché violazioni di riservatezza sullo stato di sieropositività per HIV.In seguito alle numerose richieste di chiarimenti pervenute ai Ministeri della salute e del lavoro, in merito alla liceità o meno dell’effettuazione di accertamenti pre-assuntivi e periodici riguardanti l’eventuale stato di sieropositività dei lavoratori, i due dicasteri, il 12 aprile 2013, hanno emanato, in forma congiunta, la circolare “Tutela della salute nei luoghi di lavoro: Sorveglianza sanitaria – Accertamenti pre-assuntivi e periodici sieropositività HIV – Condizione esclusione divieto effettuazione”.
Il documento chiarisce le condizioni di esclusione della possibilità di accertamento della siero-positività e individuate le limitazioni da rispettare per poter legittimamente procedere ad accertamenti di sieronegatività per l’HIV, anche in considerazione dalle attuali possibilità terapeutiche, che hanno mutato sostanzialmente il quadro epidemiologico e prognostico dell’infezione da HIV.
Anche la Commissione nazionale Aids (CNA) e la Consulta delle Associazioni Aids (CAA), avvalendosi della collaborazione di esperti dei Ministeri del lavoro e della salute, hanno affrontato il tema “Hiv e tutela della salute nei luoghi di lavoro”. La collaborazione ha portato alla definizione, nella seduta del 27 novembre 2012, del documento “Atto di indirizzo su Hiv e tutela della salute nei luoghi di lavoro”, contenuto nella Relazione finale della Commissione nazionale per la lotta contro l’Aids 2009-2013.