Una guida per medici che riguarda i bisogni sanitari di gay, lesbiche, bisessuali: nessun trattamento speciale viene suggerito ma «un’assistenza sanitaria sensibile alle differenze individuali, un approccio centrato sul paziente e quindi trasferibile anche su altri gruppi di utenti». Il progetto coordinato da Arcigay e finanziato dall’Istituto Superiore di Sanità presenta un pamphlet di 42 pagine e un cdrom che contengono dati scientifici ed epidemiologici aggiornati ed alcune indicazioni circa le “buone pratiche”. Entrambi possono essere richiesti via email a salute.glb@libero.it e sono gratuiti. L’opuscolo, dal titolo Pazienti imprevisti: pratica medica e orientamento sessuale, è organizzato in tre capitoli che affrontano la comprensione (il punto di vista del/della paziente; il punto di vista del medico; il rispetto; la riservatezza), l’intervento (indicazioni appropriate per uomini gay sull’Aids; per donne lesbiche sulla prevenzione ginecologica; buona prassi nello studio medico; esempi di casi; domande frequenti), approfondimenti (bibliografia e indirizzi utili). Le domande e le risposte sono assai generali: cosa sono identità e orientamento sessuale, omosessualità e disturbi mentali (solo dal 1973 l’Associazione americana degli psichiatri ha derubricato l’omosessualità dal manuale ufficiale, il Dsm, utilizzato in tutto il mondo occidentale), rischi maggiori sull’Hiv, generali credenze sulla realtà gay (le relazioni tra due uomini sono instabili? Tutti centrati sul sesso? Lesbiche mascoline? Ci sono madri lesbiche?).