Tumore al collo dell’utero, un nuovo test permette oggi una diagnosi più precisa e sicura. Si tratta del ThinPrep Pap Test (TPPT), esame citologico su strato sottile, che sta dimostrando una maggiore sensibilità diagnostica rispetto al pap test convenzionale.Il campione ginecologico prelevato, invece di essere strisciato sul vetrino di un microscopio come si fa con la metodica tradizionale, viene immerso e risciacquato in una fiala preriempita di una soluzione speciale (detta PreservCyt). Il campione viene poi inserito all’interno di un processore, dove è sottoposto alle fasi di dispersione, raccolta e trasferimento. Questo tipo di procedimento permette di separare le cellule dagli altri elementi inutili per la diagnosi, quali sono il sangue, il muco e altri “detriti”. Il risultato finale è un campione chiaro, uniforme e riproducibile. Il ThinPrep permette inoltre di effettuare altri test, ad esempio quello per l’HPV, il papilloma virus, senza dover sottoporre la donna ad un altro prelievo.
La nuova metodica, che è molto diffusa soprattutto nel Regno Unito, sta iniziando ad essere adottata anche nei laboratori di diversi ospedali in Italia. Tra le prime strutture sanitarie che l’hanno introdotta c’è stata la AUSSL 20 di Verona, che dispone di un efficiente servizio di screening, diagnosi e terapia delle patologie della cervice uterina. Afferma Gaetano Nardo, responsabile del centro di diagnosi precoce tumori ginecologici dell’AUSSL veronese: «L’adozione del TPPT, effettuata in occasione di un ampio screening, ha evidenziato una riduzione dell’85 per cento di campioni insoddisfacenti ed una triplicazione di diagnosi di lesioni di basso grado. La citologia su strato sottile risulta essere una metodica particolarmente efficace nell’individuazione dei precursori del carcinoma cervicale e uno strumento fondamentale per una significativa riduzione del numero di campioni inadeguati».
Pioniera degli studi sulla tecnica TPPT è stata la Scozia, e oggi il Ministero della Salute scozzese adotta questa metodica per il programma di screening nazionale del carcinoma cervicale.
Ad ottobre 2003 anche il National Institute for Clinical Excellence (ente del National Health Service) ha raccomandato l’utilizzo del TPPT nei programmi di screening di Inghilterra e Galles.
Secondo le stime della Commissione Oncologica Nazionale, in Italia il miglioramento della qualità degli screening potrebbe evitare 1.5002.000 morti. Il cervicocarcinoma è rappresenta la terza forma di tumore per frequenza nelle donne del mondo occidentale, dopo i tumori alla mammella e al colonretto. Nonostante il tumore al collo dell’utero sia una malattia prevedibile, quando viene identificata e trattata per tempo, i decessi sono ancora troppi. In Italia vengono diagnosticati circa 3.800 nuovi casi all’anno, con una mortalità annuale pari a circa 1.800 donne. In Europa i casi registrati sono 26.000 all’anno e oltre 12.000 i decessi. Il tasso di mortalità in Europa per cervicocarcinoma è superiore al tasso di mortalità per Aids e epatite B. Negli Stati Uniti i nuovi casi annui sono circa 12.900, con una mortalità pari a 4.400 decessi. Tra i fattori di rischio per questo tipo di neoplasia ci sono l’inizio precoce dell’attività sessuale, il fatto di avere avuto numerosi partners, il mancato uso di contraccettivi di barriera, le infezioni virali HPV (il papilloma virus), il fumo, non aver mai fatto un pap test o non essersi sottoposte all’esame per molto tempo.