Roche ha sospeso temporaneamente i test clinici del nuovo inibitore della fusione T-1249. La casa svizzera e il suo partner statunitense, Trimeris Inc., specializzato nel settore biotecnologico, hanno annunciato ieri che gli esperimenti sul trattamento immuno inibitore del virus Hiv, dal nome in codice T-1249, saranno interrotti «perchè il prodotto si è rivelato difficile da formulare». Roche e Trimeris sono però determinate a proseguire sulla strada della ricerca per perfezionare l’ultima generazione di medicinali per la cura dell’Aids, i cosidetti inibitori di fusione. I mercati finanziari hanno accusato il colpo, penalizzando soprattutto i titoli Trimeris, il cui fatturato dipendeva dal successo dei test. Negli scambi in after-hours a New York, le azioni della società bioteconologica hanno perso il 10%. Più composta la reazione di Roche che, dopo essere arrivata a perdere il 2%, ha limitato la flessione in chiusura allo 0,4%. Secondo un portavoce del gruppo di Basilea, il motivo della decisione di interrompere gli esperimenti su T-1249 sarebbe la difficoltà nel produrre grandi quantità della sostanza attiva. Ora i ricercatori dovranno trovare una nuova via per sintetizzare la molecola, ha aggiunto il portavoce, sottolineando che la sospensione dei test clinici non deriva da dubbi sull’efficacia del nuovo preparato. Il T-1249, sviluppato da Roche assieme alla società americana Trimeris, avrebbe dovuto rappresentare un ulteriore evoluzione nella nuova classe degli inibitori della fusione e, secondo la multinazionale svizzera, avrebbe dovuto succedere a Fuzeon. Nel dare la notizia le due imprese hanno comunicato di avere firmato un accordo di ricerca con l’obiettivo di facilitare la somministrazione della nuova generazione di inibitori della fusione del virus hiv.