Il ministro della salute Girolamo Sirchia ha escluso i gay dalla campagna ministeriale di prevenzione contro l’Aids. Questa la denuncia di Arcigay, durante la riunione, stamattina, della Consulta del volontariato per i problemi dell’Aids.Arcigay ha protestato formalmente, per bocca del proprio responsabile salute, Paolo Ferigo, in occasione del primo incontro 2004 della Consulta, organo consultivo del ministero della salute. L’attuale campagna di prevenzione, infatti, per la prima volta da quando negli anni ’80 è scoppiata l’emergenza Aids in Italia, non prevede alcuna misura indirizzata espressamente alla popolazione omosessuale e non coinvolge le associazioni gay del paese. “E’ vergognoso che il ministro Sirchia – ha commentato Ferigo – abbia escluso i gay dalla campagna contro l’Aids e che non si faccia alcun cenno all’uso del preservativo, nonostante stiano aumentando in Italia proprio i casi di Aids dovuti a rapporti sessuali non protetti, sia etero che gay. Secondo le raccomandazioni della Conferenza intergovernativa dei ministri della sanità dei paesi dell’Unione Europea, riunitasi a Berlino a fine febbraio, i rapporti omosessuali sono uno dei campi su cui occorre intervenire nella prevenzione. Il riferimento all’omosessualità è però scomparso dal documento, in elaborazione presso la Commissione Aids del ministero della salute italiano, che dovrebbe implementare tali raccomandazioni nel nostro paese”.
“Sirchia si sta rivelando uno dei ministri della salute più insensibili verso le persone omosessuali che l’Italia ricordi – ha detto il presidente nazionale Arcigay, Sergio Lo Giudice -. L’opuscolo per le scuole italiane su amore e salute che ha pubblicato insieme al ministro dell’istruzione Letizia Moratti non contiene un solo riferimento all’amore omosessuale. Agli adolescenti italiani si dice che lo strumento per proteggersi dal contagio è l’astinenza. Il preservativo viene citato come strumento poco sicuro di prevenzione. Quando era ancora primario del Centro trasfusionale dell’Ospedale Maggiore di Milano, nella primavera 2001, Sirchia rifiutò di applicare il decreto dell’allora ministro della sanità Umberto Veronesi che cancellava l’esclusione razzista delle persone omosessuali dalla donazione di sangue”.