Nel 2003 sono stati 1275: più di quattrocento in meno dell’anno precedente, quando i nuovi casi erano 1698.Un successo per una malattia che colpisce in modo diverso nelle diverse aree del Paese. Per quanto riguarda infatti la distribuzione geografica, la regione con maggiore incidenza è la Lombardia che si ferma a 348 (462 nel 2002), fanalino di coda il Molise che mantiene i 2 casi come l’anno precedente. L’età media alla diagnosi dei casi adulti di Aids mostra un aumento nel tempo, sia tra i maschi che tra le femmine, passando nell’arco di vent’anni, dai 29 per i maschi e 24 per le femmine ai 40 e 38 del 2003. Il consumo di droga è uno dei maggiori responsabili della diffusione della malattia. La distribuzione dei casi evidenzia infatti come il 60,2% del totale sia attribuibile alle pratiche associate all’uso di sostanze stupefacenti per via endovenosa. La distribuzione nel tempo evidenzia un aumento della trasmissione sessuale (omo ed eterosessuale che rappresentano la catgoria più colpita nell’ultimo anno) e una corrispondente diminuzione di altre modalità di trasmissione. Per quanto riguarda invece i casi pediatrici, se ne sono registrati 2 in Piemonte, 1 in Liguria e 1 in Basilicata. Per la prima volta Lazio e Lombardia non hanno segnalato nessun caso. Una motivazione relativa al calo iniziato nel ’97 può legarsi all’applicazione delle linee guida relative al trattamento antiretrovirale delle donne in gravidanza. I dati sono stati forniti su indicazione del centro operativo aids dell’Istituto Superiore di Sanità.