In Italia 1 sieropositivo su 2 ha anche Epatite C

In Italia un sieropositivo su due e’ affetto anche da epatite C: ben 60 mila su circa 120 mila persone con Hiv stimate. E la mortalita’ per malattie epatiche e’ aumentata di 10 volte negli ultimi anni, tanto da diventare la principale causa di decessi fra i pazienti con Hiv. L’allarme viene dal 39.mo Congresso dell’Easl (European Association for the Study of the Liver), l’appuntamento annuale che riunisce i maggiori esperti internazionali dell’epatologia. ”La coinfezione Hiv-Hcv – spiega in una nota Raffaele Bruno, infettivologo del Policlinico San Matteo di Pavia – e’ ormai un problema di sanita’ pubblica, perche’ accelera la storia naturale della malattia epatica da Epatite C. La cirrosi, infatti, sta diventando una delle principali cause di morte nei pazienti Hiv positivi”. Ma le prospettive terapeutiche stanno cambiando, come dimostrano i risultati dello studio internazionale battezzato ‘APRICOT’, presentato oggi a Berlino. La ricerca ha coinvolto 868 pazienti in 19 Paesi per 48 settimane. E l’Italia ha dato un grande contributo, arruolando ben 195 pazienti in 7 centri di sperimentazione. Il 40% dei pazienti ha fatto registrare la scomparsa del virus dell’epatite C dal sangue dopo una terapia a base di peginterferone alfa 2a (40KD) e ribavirina. Nei casi di persone infettate dal genotipo 2 e 3 la percentuale e’ salita addirittura al 62%. ”Questi risultati – commenta Bruno, tra i partecipanti allo studio – sono i migliori mai registrati in uno studio internazionale”.