Quasi 270 milioni di euro sono stati stanziati tra il 2000 e il 2003 dalla cooperazione italiana per contribuire al Fondo Globale per la lotta all’Aids, alla tubercolosi e alla malaria, istituito nel 2001 durante il vertice G8 di Genova.I dati sono stati resi noti al convegno che si e’ svolto al Ministero degli Esteri al quale ha partecipato il direttore del programma Aids di Ginevra Peter Piot. Il volume complessivo dei contributi italiani nella lotta all’Aids dal 2000 a 2003, ha spiegato Chiara Venier, e’ arrivato a 268 ml di euro, compresi i contributi alle organizzazioni non governative (64 mln), all Istituto Superiore di Sanita’ e ad altri organismi internazionali. Nell’ambito dei finanziamenti del Fondo Globale, a cui sono destinati quasi l’80 per cento dei contributi, l’Italia occupa il secondo posto come donatore dopo gli Stati Uniti. A sua volta il Fondo, che agisce come strumento finanziario per l assegnazione del denaro da destinare a progetti in paesi in via di sviluppo e non come agenzia esecutiva, ha indirizzato il 60 per cento dei fondi a iniziative per la lotta all’AIDS, il 23 per cento a iniziative per la malaria e il 17 per cento a programmi per la tubercolosi. I contributi italiani si concentrano soprattutto nei paesi dell’Africa subsahariana (81,9% in particolare in Uganda, Zimbabwe, Sud Africa e Tanzania) mentre le quote sono assai ridotte per l Europa orientale e mediterranea, per l Asia e per l America Latina. ”Ci auguriamo di poter mantenere questo livello di finanziamenti anche in futuro’ – ha auspicato Enrico Granara, coordinatore delle delegazione italiana al Fondo Globale. ”Per essere efficaci – ha aggiunto – serve una maggiore razionalizzazione degli sforzi e il coinvolgimento di tutti, comprese le Ong, che hanno un ruolo affatto secondario nelle azioni sul territorio”.