Uno studio inglese risottolinea ancora una volta la necessità di intervenire in tempi rapidi per la diagnosi di HIV-positività. Specialmente in fase di infezione acuta, l’infezione si trasmette ancora di più . Sono dunque necessarie campagne di screeing per la diagnosi precoce.La fase di infezione acuta dell’HIV è associata a valori di carica virale molto alti. Uno studio inglese, ancora una volta, evidenzia che questa condizione sia associabile a più alta trasmissione dell’infezione.
Gli studiosi pensano che questo studio sia una ulteriore prova che è necessario fare campagne chiare per cui le persone che pensano di avere avuto comportamenti a rischio verifichino il prima possibile se hanno contratto l’HIV e quindi possano intervenire farmacologicamente: questo sia per la loro salute, sia per la necessità di contenere la trasmissione dell’infezione.
Si è infatti calcolato che un uomo in infezione acuta/primaria, a causa della carica virale, potrebbe infettare la controparte (partner) femminile in una percentuale che oscilla tra il 7 e il 24 %. La percentuale sale al 25-47% nel caso di rapporto anale non protetto.
Lo studio mostra chiaramente che il problema è molto più diffuso tra gli omosessuali e/o i bisessuali. La sequenziazione del virus ha messo in luce anche l’aspetto che nel 13% dei casi la trasmissione del virus è di tipo resistente ai farmaci.
Ref:
Poa D et al. Transmission of HIV-1 during primary infection: relationship to sexual risk and sexually transmitted infections. AIDS 19: 85 – 89, 2005.