Due giorni alla riscoperta di un celebre parco di Roma. Un percorso fra storia dei luoghi, arte contemporanea e solidarietà. Sponsor: Nadir Onlus, nel quadro delle attività di utilità sociale.
Aperto al pubblico nel 1924 e dedicato al ricordo dei caduti per la Patria, Villa Glori offre un singolare terreno di studio per analizzare la storia delle passeggiate pubbliche romane. Situata sulla collina che delimita l’ansa del Tevere fra i quartieri Flaminio e Parioli, nelle immediate vicinanze dell’Auditorium di Renzo Piano, la villa fu al centro di aspre polemiche nell’opinione pubblica che affrontava piena di dubbi e timori l’apertura nel 1988 della prima Casa famiglia per l’accoglienza di persone malate di AIDS. Un invito di solidarietà fu espresso anche dal Pontefice che esortò con decisione a non isolare i malati del centro voluto dalla Caritas. Nel 1997, per iniziativa del Comune di Roma, il giardino diveniva la cornice naturale per alcune grandi sculture di artisti contemporanei, in occasione della mostra “Varcare la soglia” curata da Daniela Fonti. Le opere, fra gli altri, di Uncini, Canevari, Castagna, Staccioli e Kounellis, costituivano così un ideale percorso che ancora conduce dalla città verso la struttura di accoglienza.
Oggi un gruppo di studenti d’arte dell’Università “La Sapienza”, coordinati dal Prof. Luigi Gallo, affronta la storia del luogo ed invita le persone alla sua riscoperta con una mostra documentaria allestita sabato 12 e domenica 13 febbraio, dalle ore 10 alle ore 16, nei locali dell’ex Dispensario Marchiafava in collaborazione con le Case famiglia.
Sponsor: Nadir Onlus, nel quadro delle attività di utilità sociale.