I dati sulla spesa farmaceutica e sulle nuove autorizzazioni all’immissione in commercio presentati dal Direttore Generale Nello Martini hanno mostrato l’impegno dell’Aifa nel coniugare il governo della spesa con la promozione della innovatività e degli investimenti in Ricerca e Sviluppo.
Gli interventi di ripiano della spesa farmaceutica 2004 rispetto al tetto programmato, infatti, non hanno privato alcun farmaco del regime di rimborsabilità. Al contrario, sono state approvate 207 nuove autorizzazioni all’immissione in commercio di medicinali rimborsati dal Servizio Sanitario Nazionale. Ciò è stato possibile anche grazie all’ingresso sul mercato di 109 farmaci generici che con il loro costo inferiore di almeno il 20% (come prevede la normativa vigente) rispetto alle specialità hanno consentito di liberare risorse per ammettere alla rimborsabilità i medicinali innovativi.
La spesa per i farmaci di fascia C a carico del cittadino passa da 3.108 milioni di euro a 3.033 milioni di euro. Le cifre, dunque, dimostrano chiaramente che la rimborsabilità dei nuovi farmaci e i provvedimenti di ripiano non sono stati “scaricati” sulla spesa farmaceutica a carico del cittadino.
I dati presentati hanno evidenziato come nell’anno 2004 la spesa farmaceutica convenzionata a carico del Servizio Sanitario Nazionale sia aumentata dell’8% (885 milioni di €) rispetto all’anno precedente. Dall’analisi approfondita dei dati è risultato che tale incremento, non giustificato da variazioni epidemiologiche, è stato determinato soprattutto da un aumento del 6,8% del numero delle ricette, e quindi dei consumi dei farmaci, e dallo spostamento dei consumi nell’ambito delle categorie omogenee (costituite da medicinali simili per efficacia e sicurezza) verso i farmaci più costosi (+3,1%). I prezzi dei farmaci, invece, non hanno concorso all’incremento della spesa.
Complessivamente, l’incremento della spesa farmaceutica 2004 rispetto al tetto programmato è stato pari a 1.341 milioni di euro. Per ripianare il 60% di tale eccedenza, quota che la legge pone a carico delle Aziende farmaceutiche, e riportare la spesa farmaceutica nell’ambito della sostenibilità economica sono state adottate misure correttive che tenessero conto dei fattori che hanno determinato l’aggravio di spesa. In particolare, l’applicazione dello sconto del 4,12% sul margine di spettanza al produttore, introdotto con Decreto legge n° 156 del 24 giugno 2004, ha prodotto un risparmio, sino a dicembre 2004, di 231 milioni di euro, consentendo di abbattere la spesa dell’1,9%, e permetterà di recuperare altri 240 milioni di euro entro giugno 2005; l’aggiornamento del Prontuario Farmaceutico Nazionale, con l’adozione di un sistema selettivo di riduzione dei prezzi applicato solo ai 53 principi attivi che hanno determinato un aumento del volume di spesa superiore al valore medio dell’intero settore (+8,6%), produrrà un risparmio stimato in 218 milioni di euro; l’autorizzazione all’immissione in commercio di nuovi farmaci generici ha determinato un risparmio di 50 milioni di euro nel 2004 cui si aggiungeranno altri 100 milioni di euro circa a fine 2005.
Nei primi due mesi del 2005 l’andamento della spesa farmaceutica ha mostrato un decremento significativo rispetto allo stesso periodo del 2004 stimabile intorno al 4-5%. Secondo le proiezioni condotte sulla base di tali rilevazioni nel 2005, per la prima volta, la spesa farmaceutica dovrebbe rispettare il livello programmato ( 13% della spesa sanitaria nazionale).
I dati relativi alla spesa farmaceutica sono stati forniti e certificati dall’Osservatorio Nazionale sull’impiego dei Medicinali (OsMed) sulla base delle informazioni, contenute per il 2004 in 469 milioni di ricette, trasmesse mensilmente all’AIFA dalle oltre 18.000 farmacie presenti sul territorio nazionale e riferite a tutte le prescrizioni di medicinali rimborsati dal Servizio Sanitario Nazionale.
Un ruolo importante nel contenimento della spesa farmaceutica e nella liberazione di risorse che hanno consentito la rimborsabilità dei farmaci innovativi è stato svolto dai farmaci generici. Dal 2001, anno della loro concreta introduzione in Italia, ad oggi il mercato dei generici è passato dall’1% al 10,1% e le prescrizioni al 22%.
L’obiettivo che l’Aifa si propone è di portare nei prossimi tre anni il mercato dei generici al 20%.
A tal fine nel 2005 l’Agenzia Italiana del Farmaco adotterà specifici interventi per promuoverne l’impiego e realizzerà una campagna di comunicazione diretta a cittadini e operatori sanitari, medici e farmacisti.
Fonte: AIFA