Filippo Manassero, Presidente della LILA Lega Italiana per la Lotta contro l’Aids, denuncia la pericolosità della approvazione da parte del Cosiglio dei Ministri, del ddl presentato dall’ on. Fini in tema di droghe: più malati, più emarginati, più morti.Sono convinto che il via libera del Consiglio dei Ministri alla proposta di legge dell’On. Fini è il primo passo di una catastrofe che si abbatterà sulla popolazione italiana e che ci porterà per incanto agli albori dell’epidemia dell’AIDS. In questo modo, si spazzerà via un percorso ultradecennale, che anche se faticoso ha permesso al nostro paese di far proprio un avvicinamento a questo tema, in forma meno moralistica e assolutistica, basato sull’evidenza scientifica dei trattamenti e sul rispetto dei diritti del cittadino consumatore. Ricordo perfettamente che L’On Fini disse nel marzo scorso alla conferenza Onu di Vienna sulle droghe: «In Italia bisogna rimettere dei limiti», «basta con la politica di riduzione del danno che si traduce nella libertà di continuare a drogarsi». E’ chiaro che l’Onorevole ignora i dati che invece confermano l’importanza di queste politiche, infatti, su un totale di 70.009 test effettuati nel corso del 2002 sugli utenti dei SerT la percentuale di positività si attesta al 14,8% evidenziando un trend che va a confermare come tra i tossicodipendenti, i progetti e gli approcci di Riduzione del danno, nel nostro paese, hanno dato importanti risultati relativamente alla prevenzione al virus HIV, declassando notevolmente negli anni questo gruppo che deteneva il triste primato nelle tabelle relative alla diffusione del virus. E’ necessario capire che raggiungere importanti risultati, in termini di meno infezioni tra la popolazione tossicodipendente, non è solo una questione di gruppo, ma di proiezione sull’intera popolazione, in termini di rapporti sessuali occasionali e non. Nel 2002 il Ministero dell’interno ha registrato 516 decessi connessi alla droga. Rispetto al 2001 il numero dei decessi droga correlati si è ridotto del 37.4%. Dal 1996, anno in cui si registrò un’impennata dei decessi con 1566 casi, abbiamo per fortuna verificato una progressiva riduzione che ha portato in sette anni ad un dimezzamento pari a – 67%. Questa proposta di legge, produrrà unicamente più malati , più emarginazione e più morti. Una politica in tema di sostanze stupefacenti deve essere un capitolo importante della politica sociale e non di quella penale e di ordine pubblico.
Filippo MANASSERO
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