Spesso la stampa divulgativa, a volte con la complicità dei cosiddetti “esperti”, dà notizie sensazionalistiche che creano false speranze nelle persone HIV-positive e generano un pericoloso abbassamento della guardia nella popolazione generale.E’ necessario porre molta attenzione a notizie che lanciano le agenzie di stampa o i quotidiani divulgativi su nuove terapie in sperimentazione o “vaccini” miracolosi in grado di risolvere o contenere l’infezione da HIV. L’Italia, purtroppo, non è esente da questo tipo di comunicazione distorta. L’unico risultato è quello di mettere in moto false speranze nelle persone HIV-positive che assumono regimi terapeutici complessi e si recano dai loro medici chiedendo come mai loro non possono avere accesso a “queste nuove cure”.
Molti medici lamentano la difficoltà di doversi confrontare con i loro pazienti che si presentano in day hospital con quotidiani che, a loro dire, conterrebbero notizie su nuove terapie miracolose. Da qui la difficoltà di affrontare uno stato emotivo del paziente e cercare di fargli comprendere come l’unica soluzione al momento praticabile sia l’assumere terapie “validate e conosciute”, senza gettarsi nel baratro dell’incertezza.
Nadir ritiene che le associazioni di pazienti, che dovrebbero tutelare i diritti dei propri associati, non possano tacere questo problema. L’infezione da HIV è una patologia cronica, con complicanze sia sul piano fisico che psicologico: mantenere un equilibrio ed una serenità di approccio al problema, attraverso il rapporto medico-paziente, è certamente la chiave per arginare questa patologia.
Stupisce molto come “esperti del settore” e associazioni di pazienti, ogniqualvolta parlino di studi clinici in fasi molto precoci, non sottolineino sempre il fatto che una qualsiasi terapia, prima di essere giudicata “efficace”, necessiti di passi approvativi lunghi e complessi, che vanno dalla valutazione dell’efficacia a quella della sicurezza.
Invitiamo tutti i nostri lettori a porre sempre molta attenzione a notizie che la stampa divulgativa riporta.
L’effetto è drammatico anche sulla popolazione generale, che percepisce falsamente la risoluzione di un problema ben lontano dall’esserlo.