Al G8 l’ultima opportunità per fermare l’Aids

ActionAid International lancia il rapporto “Nessun uomo è un’isola. Quali nuove promesse faranno sull’HIV/AIDS i leader del G8 ‘isolati’ a Sea Island?” Si apre oggi il G8 di Sea Island. In agenda anche quest’anno la promozione di iniziative per combattere la povertà e fermare la diffusione dell’HIV/AIDS. ActionAid International presenta il rapporto “Nessun uomo è un’isola. Quali nuove promesse faranno sull’HIV/AIDS i leader del G8 ‘isolati’ a Sea Island?” in cui chiede ai leader G8 di impegnarsi per tradurre in fatti le promesse dei passati vertici. La ricerca sottolinea l’occasione senza precedenti che si presenta quest’anno per invertire il trend di crescita dell’epidemia: per la prima volta i paesi in via di sviluppo si sono mobilitati e hanno individuato le loro priorità di azione. Il Fondo Globale per la Lotta all’AIDS, TB e Malaria ha infatti ricevuto nel 2004 il più alto numero di proposte da finanziare e 47 Paesi, in maggioranza africani, hanno aderito alla “3×5”, l’iniziativa dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che si propone di assicurare l’accesso alle cure a 3 milioni di persone entro il 2005. Si tratta di opportunità che, se valorizzate e tradotte in azioni, incideranno nella lotta all’HIV/AIDS.

I leader G8 non possono rimandare al 2005: il Fondo Globale e la “3×5” rischiano il fallimento e l’esecuzione della normativa dell’Organizzazione Mondiale del Commercio sui brevetti ostacolerà ulteriormente la produzione e la distribuzione di farmaci generici. Oggi 5 milioni e mezzo di sieropositivi non possono permettersi l’acquisto degli antiretrovirali. “Negli ultimi quattro anni, alla conclusione dei vertici del G8, i capi di Stato hanno fatto promesse solenni per arrestare l’epidemia di HIV/AIDS. Anche ad Evian nel 2003 è stato presentato il Piano d’Azione Globale per la Salute che, ancora una volta, si è dimostrato lettera morta: negli ultimi 12 mesi l’AIDS ha ucciso 3 milioni di persone e altri 5 milioni hanno contratto il virus!” dichiara Marco De Ponte, Segretario Generale di ActionAid International.

Dal luglio 2001, quando il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha lanciato l’iniziativa del Fondo Globale al G8 di Genova, le risorse stanziate dall’Italia per la lotta all’AIDS sono cresciute costantemente, fino a registrare un incremento del 40% nel periodo 2002-2003. Questo dato positivo si colloca però in un quadro generale di diminuzione degli aiuti pubblici allo sviluppo, che nel 2003 sono scesi del 16,7%. L’aumento dei fondi destinati all’AIDS è stato quindi possibile solo rinunciando a finanziare altri programmi per la lotta alla povertà: un comportamento non in linea con quanto sottoscritto durante la Sessione Speciale dell’Assemblea delle Nazioni Unite sull’AIDS che ha riconosciuto la necessità di risorse addizionali per arginare l’epidemia.

ActionAid International in Italia chiede al Governo italiano un impegno per garantire risorse addizionali per la lotta all’AIDS, oltre ad un impegno politico all’interno dell’Organizzazione Mondiale del Commercio perché risulti fattibile per i paesi più poveri produrre o importare farmaci senza dover pagare i diritti alle aziende farmaceutiche che possiedono i brevetti.

Il testo completo del rapporto è disponibile sul sito di ActioAid International

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