Nell’Ue è in corso una «epidemia latente» del virus dell’ epatite (Hcv) C dovuta alloscambio di siringhe tra i tossicodipendenti. A lanciare l’allarme è l’Osservatorio Ue per le droghe di Lisbona (Emcdda), secondo cui il fenomeno ha ormai assunto dimensioni «inquietanti». Secondo gli esperti europei, l’infezione da epatite C tra chi fa uso di stupefacenti per via parenterale si è trasformata nel corso degli ultimi anni «in una vera e propria epidemia», la cui incidenza è nettamente più elevata rispetto al contagio da Hiv e si diffonde ad una velocità dieci volte superiore rispetto all’Aids. Dalle stime dell’Emcdda emerge che la diffusione del virus tra chi usa la siringa da meno di due anni varia tra il 30% e il 90% a seconda della popolazione esaminata. In particolare, i consumatori di droghe per via parenterale, «sono ormai il gruppo a più alto rischio Hcv, e rappresentano fino al 60%-90% dei nuovi infetti». I dati registrati indicano che la percentuale di infetti dall’epatite C tra chi «si buca» raggiunge il 62% in Portogallo, il 60% in Spagna e Austria e il 55% in Irlanda. L’Italia, insieme al Belgio, segue a ridosso dell’Irlanda con il 47%.
«Il numero di tossicodipendenti infetti è stimati intorno a 500.000 nell’Ue», afferma lo studio dell’Emcdda, «e in totale, se si contano gli ex tossicodipendenti per via parenterale e le persone infettatesi per altre via, vi è probabilmente più di un milione di persone affette da epatite C». Ad aumentare l’allarme per la rapida diffusione del virus dell’Hcv tra chi usa la siringa, c’è il fatto che solo una minoranza di persone infette accusa sintomi nella fase iniziale dell’infezione e il virus non può essere individuato che quando la malattia è già cronica da molto tempo. «Molti ex o attuali consumatori di droga per via parenterale, pertanto, non sono consapevoli di avere contratto il virus ». Per l’Osservatorio Ue, questo incide notevolmente sia sul numero di infezioni reali, che potrebbero essere molto più elevate di quanto i dati indichino, sia sulla possibilità di limitare i danni dovuti alla cronicizzazione dell’infezione. A causa dell’elevata contagiosità dell’Hcv (dieci volte più contagioso dell’Hiv) e della sua facile trasmissione, specialmente tra i consumatori di droghe attraverso le siringhe, i giovani e i nuovi consumatori sono «ad alto rischio di contrarre il virus». Inoltre si registra un allarmante potenziale di diffusione rapida del virus in paesi in cui si rileva un’emergente diffusione di uso di stupefacenti per iniezione, che, visti i trend, potrebbe portare «all’esplosione di nuove epidemie di epatite C nei nuovi Stati membri».