Rendiamo disponibile in anteprima parte del report di Delta n.36 (in distribuzione a fine agosto 2007) della 4-a Conferenza IAS sulla patogenesi, trattamento e prevenzione, che si è svolta a Sydney dal 22 al 25 luglio 2007. Dai nostri inviati Marcotullio, Osorio, Schloesser. – PREVENZIONE.PREVENZIONE
Possibile un ruolo della circoncisione
Nella sessione plenaria del 24 luglio (TUPL101, Bailey), e’ stato ipotizzato, con l’ausilio di evidenze scientifiche, un possibile ruolo della circoncisione maschile come tecnica di prevenzione dell’HIV in particolari paesi. La dichiarazione dell’OMS del 28 marzo 2007 enuncia: “L’efficacia della circoncisione maschile nel ridurre la trasmissione dell’HIV da donna a uomo e’ stata provata ogni oltre ragionevole dubbio”. Oltre 45 studi osservazionali, 3 studi clinici e vari studi biologici hanno decretato che la riduzione del rischio da donna a uomo e’ di circa il 60%. Ovviamente la pratica dovrebbe essere implementata in quei paesi in cui l’ incidenza dell’infezione e’ alta e non dovrebbe essere lasciata come unico mezzo di prevenzione delle malattie a trasmissione sessuale, anche perche’ su herpes genitale e sifilide non vi sono dati convincenti. Rimangono aperte le seguenti questioni: ruolo protettivo per la donna, validita’ per i rapporti omosessuali, il reale impatto della pratica oltre il modello matematico considerando che in Africa gia’ molta parte della popolazione e’ circoncisa.
Strategie di prevenzione biomediche (SPB)
Per SPB si intendono microbicidi, profilassi pre-esposizione (PREP) e vaccini. Queste strategie possono servire come una alternativa e/o come affiancamento a strategie di prevenzione piu’ tradizionali, come l’utilizzo del profilattico. I microbicidi in particoare consentono alle donne di proteggersi dal’HIV in modo autonomo e senza coperazione del partner. E’ stato il fallimento dello studio di fase III CONRAD, su un candidato microbicida a base di solfato di cellulosa, a dare origine ad un ripensamento strategico di questa strategia biotecnologica. E’ molto difficile infatti individuare un gruppo di controllo appropriato in questi studi, come anche dare un peso oggettivo a valutazioni autoriportate di applicazione del prodotto (quindi aderenza) e frequenza. Meno entusiasmanti di un tempo, dunque, le prospettive in questa direzione.L’utilizzo della PREP, ossia di farmaci antiretrovirali per prevenire l’infezione, sembra invece piu’ promettente. Recenti dati preclinici su macachi promuovono l’associazione tenofovir + emtricitabina. In questo caso le implicazioni dei costi e di trasmissione di resistenze sono importanti. In merito ai vaccini, la conferenza e’ stata teatro delle strategie statuntensi: vettori, con virus attenuati e non, portatori di antigeni soprattutto strutturali dell’HIV (gag, pol, env) che tentano di indurre immunita’ specifica in studi pre-clinici. Nulla di fatto al momento.