Ha selezionato alcune riflessioni dall’insieme di studi riportati alla Conferenza, confermando che gli aspetti di rischio più gravi e comuni provengono dalla malattia cardiovascolare in presenza di HIV, sottolineando che depressione, ansia e ipertensione sono di per sé fattori indipendenti che concorrono alla co-patologia, seguiti dalle fragilità che derivano dalle cadute e dai conseguenti danni ossei, soprattutto in persone che invecchiano.