Milioni di persone affette dal virus Hiv protranno essere salvate dal vaccino anti-Aids. Lo afferma Barbara Ensoli, la ricercatrice dell’istituto Superiore di Sanita’ che dirige gli studi del vaccino ‘made in Italy’ cominciati alla fine del 1995, nel giorno in cui si avviano i primi test sull’uomo. ”Finalmente si parte con la sperimentazione sull’uomo del nostro vaccino anti-Aids”. Anni di lavoro dedicati a questo progetto che prevede tre fasi cliniche. ”Dopo la prima”, continua Ensoli, “ve ne saranno altre due, la fase II e III, per la durata di cinque anni”. Dunque bisognera’ attendere qualche anno, ed esattamente il 2010, prima di avere i risultati definitivi: ”se tutto andra’ bene, se si troveranno i fondi necessari a continuare tutto l’iter senza sosta -dice la ricercatrice- allora potremo sapere se il vaccino e’ efficace o meno nell’uomo”. Per questo progetto sono stati ”reclutati” 23 volontari sani e 56 infetti. Attraverso un numero verde Iss fornira’ tutte le informazioni necessarie. Tre i centri clinci che partecipano alla sperimentazione: il Policlinico Umberto I di Roma, l’Istituto Lazzaro Spallanzani di Roma e l’ospedale San Raffaele di Milano. La Ensoli sottolinea anche che non c’e’ nessun rischio per i volontari sani che partecipano alla sperimentazione. Lo dimostrano i test condotti sulle scimmie che hanno permesso di verificare l’innocuita’ del vaccino. Ne consegue -continua la ricercatrice- che ”l’approvazione per l’uso nell’uomo, infatti, puo’ essere autorizzata solo dopo aver espletato tutte le normative di legge italiane ed europee in materia. Per questo siamo assolutamente tranquilli”. Chi si offrira’ volontario ”fara’ sicuramente un grande gesto umanitario verso tante persone che soffrono e muoiono a causa di questa malattia -conclude- ma aiutera’ anche il progresso della ricerca in questo campo”. La Ensoli sottolinea pero’ che la migliore arma per combattere la sindrome da immunodeficienza acquisita ”rimane la prevenzione”.
Fonte: (Adnkronos)