Vicriviroc (Gathe J et al, abs 54LB) – antagonista del corecettore del CCR5 in avanzata fase di sperimentazione, ben tollerato, ha purtroppo deluso in quanto non ha mostrato gli effetti programmati di superiorità versus un regime ottimizzato di confronto, facendo emergere domande rispetto agli obiettivi che devono avere le sperimentazioni di nuovi farmaci nell’era HAART. Gli studi VICTOR E3 e E4 erano identici, in doppio cieco, controllati con placebo, condotti in differenti regioni geografiche e hanno visto coinvolti oltre 800 pazienti, randomizzati a ricevere 30 mg del farmaco una volta al dì o placebo, in combinazione con un regime di accompagnamento ottimizzato. I 721 pazienti che, dopo le visite d’inizio studio, erano portatori esclusivamente di virus R5 tropico, sono stati randomizzati 2:1 con placebo, erano tutti pre-trattati con almeno resistenza documentata a due tra le tre classi tradizionali di inizio terapia. Tutti i pazienti avevano almeno due farmaci attivi come accompagnamento, di cui uno un IP/r. Il 60% aveva tre farmaci attivi. Alla settimana 48, simili erano le proporzioni di pazienti che avevano ottenuto carica virale < 50 cp/ml: 64% (vicriviroc) versus 62% (placebo). Simile il guadagno dei CD4, rispettivamente 138 cellule versus 129. Ma tra i partecipanti che associavano il farmaco a 2 (o meno) farmaci attivi di accompagnamento, il 70% dei pazienti nel braccio con vicriviroc ha raggiunto soppressione virologica versus il 55% nei bracci con placebo. La frequenza degli eventi avversi è stata simile in tutti i gruppi. Nessun riscontro di più casi di linfomi o altri tipi di tumori in coloro che avevano assunto l’antagonista del CCR5. La Merck, in base a questi risultati, non sottometterà all’FDA il dossier per l’approvazione.
QUAD (Cohen C et al, abs 58LB) e cobicistat – QUAD è una ‘nuovo co-formulato’ che associa 3 farmaci antiretrovirali (tenofovir, emtricitabina, elvitegravir – inibitore dell’integrasi in sperimentazione) + un nuovo potenziatore farmacocinetico (chiamato cobicistat – ex GS 9350), tutti della Gilead. Nello studio 236-0104, 71 pazienti sono stati randomizzati nell’assumere o Atripla (tenofovir, emtricitabina, efavirenz – 23 pazienti) o Quad (48 pazienti). Nello studio 216-0105, 79 pazienti hanno assunto tenofovir + emtricitabina + atazanavir in associazione o con 100 mg di ritonavir (29 pazienti) o con 150 mg di cobicistat (50 pazienti). Cobicistat, a diffenza di ritonavir, non è attivo contro l’HIV, è semplicemente ‘un farmacopotenziatore’, che interferisce con gli enzimi del fegato che processano farmaci come elvitegravir e molti inibitori delle proteasi. In entrambi gli studi il 90% dei partecipanti erano uomini, con carica virale almeno di 5000 cp/ml al basale e nessuna resistenza alle tre classi ‘tradizionali’. Carica virale media: 40.000 cp/ml e CD4 medi 450 cellule. Nel primo studio, dopo 24 settimane, il 90% dei partecipanti che assumevano Quad ha raggiunto carica virale < 50 cp/ml versus l’83% che assumeva Atripla (drop out, rispettivamente 6% versus 13%). Nel secondo studio, analogamente l’84% dei pazienti che assumevano cobicistat versus l‘86% che assumevano ritonavir hanno raggiunto carica virale non rilevabile (drop out rispettivamente 8% versus 10%). I recuperi immunologici sono stati di 120 cellule nel primo studio e circa 200 cellule nel secondo, indipendentemente dai bracci. Registrati più effetti collaterali a carico dei pazienti che assumevano Atripla. Si segnala una differenza nell’aumento di creatinina di 0.10 mg/dl dovuta a cobicistat nel primo studio (sembra non preoccupante e non correlabile a danno renale).
GSK 572 – inibitore dell’integrasi in sviluppo da parte di GSK/ViiV. A somministrazione una volta al dì, molto potente, sembrano necessari bassi quantitativi di farmaco per l’utilizzo clinico ed, in vitro, è attivo contro ceppi resistenti a raltegravir ed elvitegravir. Sono in corso gli studi di fase II e la presentazione a questo congresso ha mostrato il piano di sviluppo clinico su pazienti naive e pretrattati.