Il Governo è pronto alla resa dei conti sulla spesa farmaceutica. È infatti all’ordine del giorno del Consiglio dei ministri il decreto legge che addossa sulle industrie farmaceutiche il 60% dell’extra spesa prevista per il 2004 dopo gli incrementi del 16% realizzati in marzo e aprile.Gli ultimi nodi sul varo del decreto sarebbero stati sciolti ieri pomeriggio. Superando, sembrerebbe, anche le ultime perplessità. Le industrie chiedono infatti più tempo, anche per valutare meglio l’andamento dei consumi in un lasso di tempo più ampio, mettendo sul piatto, intanto, la propria disponibilità a dare una frenata alla promotion. Ma l’ipotesi di un nuovo rinvio del decreto, magari per il dopo elezioni, sarebbe stata superata. La proposta di Sirchia è ufficialmente all’ordine del giorno del Consiglio dei ministri di questa mattina. E, salvo sorprese aggiuntive (magari sui mini meeting delle industrie), l’intenzione è di spalmare sulle industrie un onere tra i 400 e i 466 milioni, attraverso riduzioni di prezzo tra il 6 e il 6,9 per cento.
Il boom dei mini meeting. E proprio sui cosiddetti mini meeting delle industrie – in più casi pranzi di lavoro con i medici per presentare determinati prodotti, che poi danno luogo all’accreditamento di punti ai medici stessi per la formazione continua – sono pronti i dati, inviati dal ministero alle Regioni, dei primi tre mesi dell’anno. I mini convegni – che, va detto, erano stati autorizzati dal ministero – sono stati 4.436 da gennaio a marzo con un costo totale quantificato in 39,4 milioni per le aziende. Le industrie che hanno svolto questi incontri, e che dunque hanno sostenuto la spesa, sono state 170. Ma solo le prime 12 hanno svolto oltre il 50% dei convegni. E in sei Regioni, secondo le elaborazioni, si sono tenuti il 56,11% degli incontri. Questo l’ordine: Lombardia, Emilia Romagna, Lazio, Veneto, Sicilia e Campania. Tra i prodotti più gettonati per la presentazione ai medici, il principio attivo leader è l’atorvastatina, che è anche quello ad aver realizzato i maggiori incrementi di vendite nei primi tre mesi dell’anno, legati soprattutto alla scomparsa dal mercato delle confezioni più piccole (da 10 compresse), sostituite da quelle più voluminose (30 compresse). Aumento di spesa che, secondo le aziende, finirebbe per annullarsi nei mesi successivi.
Sirchia: alt ai convegni a pioggia. Intanto Sirchia ha firmato un decreto che fissa precisi paletti per accreditare le società medico-scientifiche, promoter di convegni che consentono ai medici (e a tutte le professioni sanitarie) di ottenere punti per la formazione continua (Ecm). Sono troppe, afferma il decreto, le società scientifiche che «per numero di associati, ambiti di attività, finalità istituzionali e rapporto col mondo del farmaco e dei dispositivi medici non possono svolgere adeguatamente le proprie funzioni». Per collaborare con le istituzioni e fare Ecm, saranno accreditate dal ministero solo se possiedono precisi requisiti: presenza in almeno 12 Regioni e rappresentatività almeno del 30% dei professionisti attivi nel settore, regole trasparenti sul finanziamento delle attività sociali, l’ammissione di soci, il varo dei bilanci. Le mini associazioni sopravviveranno solo associandosi a una più grande della stessa area. E dovranno farlo in fretta: da settembre, per partecipare alle sperimentazioni Ecm servirà l’accreditamento. Pena l’esclusione.
Medici in pensione a 70 anni? Intanto oggi in Consiglio dei ministri approda la versione bis del Ddl di Sirchia sulla governance sanitaria, riveduto e corretto dopo gli stop delle Regioni dei mesi scorsi. Scompare la figura del medico-super manager e restano i direttori sanitari. Il tutto, nel pieno rispetto delle scelte regionali, coinvolgendo in pieno nelle scelte strategiche il collegio di direzione delle aziende sanitarie. Nel testo Sirchia propone anche l’innalzamento a 70 anni (72 per gli universitari) dell’età pensionabile dei medici. Un’opzione che però deve superare il via libera di Economia, Welfare e Funzione pubblica. Ma anche delle Regioni.