Nobel per la pace in delirio:”il virus che causa l’AIDS è stato creato per sterminare i neri”. ”E’ un’ipotesi che non ha fondamento”, commenta il direttore del Laboratorio di Epidemiologia dell’Istituto Superiore di Sanita’, Giovanni Rezza.
Nairobi. L’Aids è un’arma creata in laboratorio per sterminare i neri. È quanto ha affermato a Nairobi – nel suo primo incontro con la stampa – Wangari Mathaai fresca Nobel per la Pace, prima donna africana cui è andato il riconoscimento per il suo impegno ambientalista e per la difesa dei diritti civili – delle donne in specie – e della democrazia.
La professoressa – ha una cattedra di biologia, la sua materia, presso la facoltà di veterinaria di Nairobi ed è stata la prima cattedratica in Kenya – non ha dubbi. Scartata l’ipotesi che l’Aids sia un flagello di Dio contro gli africani, espresso assoluto scetticismo sulla possibilità che il virus derivi dalle scimmie («conviviamo con loro dalla notte dei tempi»), verificato che intorno alle possibili cause dell’infezione si levano continue cortine fumogene, a suo avviso non resta che una spiegazione: un prodotto creato in laboratorio, con l’obiettivo principale di decimare i neri. “Altrimenti – dice – perchè saremmo proprio noi la stragrande maggioranza di quanti muoiono di Aids?”
Sul fatto che esistano armi di guerra batteriologiche non sembra aver dubbi: «Non è forse per questo che si è fatta la guerra in Iraq?». Nega, invece, di aver mai dichiarato che l’Aids sia stato creato in laboratori occidentali. «Non ho idea – chiarisce – di chi e dove abbia prodotto questa arma biologica». Una prudente risposta al Dipartimento di Stato Americano che ieri, nel rallegrarsi per la scelta dell’ambientalista africana per il Nobel, aveva anche parlato di alcuni «disaccordi». Riferimento implicito alle prese di posizioni sulla genesi dell’Aids, che nelle prime dichiarazioni della biologa era stato creato non solo per distruggere la razza nera, ma in centri di ricerca occidentali.
”E’ un’ipotesi che non ha fondamento”, ha rilevato il direttore del Laboratorio di Epidemiologia dell’Istituto Superiore di Sanita’, Giovanni Rezza. ”Un’arma biologica del genere e’ un’arma che non soddisfa”, ha rilevato l’esperto. ”Armi di questo tipo – ha aggiunto – devono avere degli antidoti, ma questo non e’ certamente il caso del virus dell’Aids, inoltre e’ un virus che si diffonde troppo lentamente per essere un’arma biologica.
Un arma come questa dovrebbe essere stata concepita da una volonta’ di sterminio lenta e a lungo termine”. Quanto all’ipotesi che l’Aids sia un’arma espressamente rivolta contro i neri, Rezza ha osservato che l’HIV ”e’ un virus che non fa discriminazioni fra razze. Certamente – ha aggiunto – l’Africa e’ il continente piu’ colpito dall’epidemia, ma per cause non legate alle caratteristiche del virus. Le motivazioni della diffusione in Africa sono altre, come poverta’ e sottosviluppo”.
Quanto all’ipotesi che il virus dell’Aids sia nato in laboratorio, a confutarla sono sufficienti ”i numerosi studi filogenetici e sierologici sull’origine del virus HIV”.
Fonte: Il Mattino