Nell’ondata di dissenso aperta da Gianfranco Fini, con il placet al voto amministrativo agli immigrati, si inserisce anche un disegno di legge sacrosanto come quello che punta a riconoscere legalmente le coppie gay anche in Italia. Già perché a presentarlo lo scorso 2 ottobre sono stati cinque deputati di Forza Italia che poi hanno scelto il giorno seguente l’outing di Fini (cioè ieri) per presentare alla stampa il loro progetto. Il modello è ispirato al «Pacs» che in Francia esiste già da alcuni anni. La declinazione italiana dell’idea riconoscerebbe il diritto alla reversibilità delle pensioni solo per le coppie che abbiano stipulato il patto almeno dieci anni prima e il diritto a mantenere il contratto di affitto per chi ha convissuto almeno per cinque anni. Sta di fatto, però, che il progetto presentato ieri dall’ala liberal di Forza Italia, e plaudito dall’Arci gay, è nei fatti la seconda uscita dalla linea tradizionalista che la maggioranza ha tenuto sin ora. E per di più su un tema che tocca anche l’ambito della sessualità, riconoscendo legalmente le coppie gay, dopo che sulla fecondazione assistita, appena due settimane or sono, la maggioranza ha mostrato il peggio di se.I «dissidenti» di Forza Italia si mostrano ottimisti e rivendicano che da quando il progetto di legge è stato consegnato ai colleghi del partito sono già arrivate venti adesioni. Ma il rischio di una rivolta moralista da parte della maggioranza al momento del voto della legge, se non prima, rimane. Tanto più che già ieri il senatore e collega di partito Riccardo Pedrizzi ha già detto che il progetto incarna una deriva «oltremodo preoccupante». «Il testo di legge sulla fecondazione assistita approvato era immorale e politicamente pericoloso – ribatte Rivolta – Ma non credo che sulla nostra proposta accadrà lo stesso».