La GlaxoSmithKline, uno dei maggiori produttori mondiali di farmaci antiretrovirali, condivide l’appello lanciato dal Vaticano e sottolinea il proprio impegno a favore dei Paesi in via di sviluppo.Circa 65 cent di dollaro Usa al giorno per uno dei principali farmaci per l’Hiv-Aids raccomandato dall’Organizzazione mondiale della Sanita’, il Combivir: nel 2003 ne sono state fornite a prezzi agevolati oltre 10 milioni di compresse. La GlaxoSmithKline, uno dei maggiori produttori mondiali di farmaci antiretrovirali, condivide l’appello lanciato oggi dal Vaticano e sottolinea il proprio impegno a favore dei Paesi in via di sviluppo.
Nel corso del 2003, afferma l’ufficio stampa di Gsk Italia, ”abbiamo ridotto per due volte, in maniera significativa, i prezzi no-profit dei nostri prodotti anti-Hiv/Aids destinati ad oltre 60 Paesi a basso reddito, inclusi quelli dell’Africa sub-sahariana particolarmente devastati dall’infezione”. In tali Paesi, ricorda l’azienda, possono avvalersi dei prezzi no-profit non solo i governi locali, ma anche le organizzazioni non governative senza fini di lucro, gli enti di assistenza, gli organismi Onu ed i fondi di acquisto internazionali come il Fondo Globale per la lotta contro Aids, tubercolosi e malaria, nonche’ i datori di lavoro che offrano assistenza e trattamento sanitario a dipendenti non assicurati.
I ribassi dei prezzi dei medicinali, spiega Gsk, sono stati resi possibili anche dalle ”economie di scala conseguite, che abbiamo trasferito a vantaggio dei pazienti”. Tuttavia, la questione dell’accesso ai farmaci resta complessa e richiede una risposta ad ampio raggio: ”Per la gravita’ e l’entita’ del problema, nessuna iniziativa unilaterale dell’industria potra’ mai essere sufficiente e l’unica reale possibilita’ di soluzione – sottolinea la GlaxoSmithKline Italia – consiste nella piena assunzione di responsabilita’ e nella condivisione degli sforzi da parte di tutte le componenti della societa’ internazionale”.
Ma come si concretizza l’impegno di una delle maggiori aziende del settore in favore dei Paesi terzi? In particolare, Gsk e’ impegnata nelle attivita’ di ricerca e sviluppo sulle malattie dei Paesi meno sviluppati: a tal fine, uno specifico centro di ricerca in Spagna ed un gruppo di ricercatori basato in Spagna ed in Gran Bretagna sono interamente dedicati allo studio di tali patologie, mentre un analogo gruppo e’ stato creato nell’ambito del settore dei vaccini. Dare una mano ai Paesi in via di sviluppo, ma attraverso azioni concreti: nel 2003, ad esempio, l’azienda ha lanciato un vaccino contro la meningite specifico per l’Africa, sviluppato in collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanita’; ha autorizzato in 14 paesi africani un nuovo farmaco contro la malaria; ha avviato in Mozambico la sperimentazione clinica di fase II per un nuovo vaccino antimalarico ed ha avviato la sperimentazione clinica iniziale di un vaccino anti-HIV in collaborazione con il National Institute of Health USA.
L’azione di Gsk, sottolinea l’ufficio stampa per l’Italia, e’ inoltre volta a sostenere attivita’ locali che favoriscano lo sviluppo di un’assistenza sanitaria efficace. Lo fa attraverso l’iniziativa ‘Positive Action’, il programma di collaborazione con le comunita’ locali nella lotta contro l’Aids, attivo fin dal 1992.