Una coalizione di attivisti e organizzazioni per il diritto alla salute hanno annunciato il lancio della campagna “Fund the Fund”. La campagna si propone di fare pressione sui governi dei paesi industrializzati perché finanzino con urgenza il Fondo Globale per la lotta contro AIDS, Tubercolosi e Malaria (GFATM).(31 Marzo 2003 Parigi, Francia) Gli attivisti denunciano che nessuno dei paesi più ricchi ha contribuito in base alle reali capacità economiche del paese. Viceversa, Stati Uniti, Giappone, Francia, Germania, Inghilterra, Canada, Italia e molti altri paesi, hanno condiviso una minuscola porzione delle loro ricchezze. Quaranta rappresentanti di altrettanti gruppi Europei, Nordamericani, Giapponesi, e Canadesi, si sono riuniti per due giorni, a Parigi, per discutere l’emergenza rappresentata dalla mancanza di fondi per il finanziamento dei progetti approvati da fondo Globale. “Riteniamo che il fondo globale rappresenti il miglior strumento per combattere l’epidemia globale di HIV/AIDS” ha dichiarato Helene Rossert, Direttore Esecutivo di AIDES e membro della Board del Fondo Globale. “Chiediamo ai paesi industrializzati di mettere a disposizione le risorse necessarie per combattere AIDS, Tubercolosi e Malaria. Tre malattie che rischiano di decimare il genere umano”. Il Fondo Globale sta affrontando una gravissima crisi economica ed ha urgente bisogno di 1.6 miliardi di dollari per implementare i progetti già approvati per il terzo round. Il termine ultimo per recuperare i fondi necessari è il mese di Ottobre. Costituito nel Gennaio 2002, il Fondo Globale ha sino ad ora erogato 1.5 miliardi di dollari utilizzati per finanziare 160 progetti in 85 paesi. Il Fondo è stato istituito dal Segretario Generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, e definitivamente approvato dal vertice dei paesi del G8 a Genova, nel Luglio 2001. Gli attivisti riuniti sotto la sigla ‘Fund the Fund’ sostengono che i paesi ricchi avrebbero contribuito in maniera insignificante, ignorando l’emergenza globale e la necessità di mettere a disposizione i trattamenti antiretrovirali nel sud del mondo. Gli attivisti chiedono ai capi di stato di finanziare il Fondo Globale in modo da rendere possibile la realizzazione dei progetti già approvati per il terzo round. – sulla base di quanto dichiarato dai funzionari del Fondo Globale non meno di 1.6 miliardi di dollari – entro il prossimo incontro G8 che si terrà nel mese di Giugno 2003, a Evian, in Francia. “Gli attivisti e le persone sieropositive e ‘Fund the Fund’ non permetteranno ai paesi ricchi di ritirarsi dal fondo globale, tradendo le speranze di 42 milioni di persone sieropositive” ha dichiarato Khalil Elouardighi, di ACT UP-Parigi. “Non permetteremo ai capi di stato di voltare le spalle davanti a milioni di persone solo due anni avere autorizzato la costituzione del Fondo Globale”. “Migliaia di vite dipendono dal Fondo Globale, che si è impegnato ad estendere I programmi di prevenzione, l’accesso ai trattamenti antiretrovirali, e l’accesso alle cure di base per tutte le persone sieropositive. Se i paesi donatori mantenessero le loro promesse, milioni di persone potrebbero essere salvate. Per iniziare servono 1.6 miliardi di dollari” ha dichiarato Sharonann Lynch, dell’organizzazione Statunitense Health GAP. L’incontro di Parigi è stato organizzato da AIDES, la più grande organizzazione di lotta all’AIDS Francese; Health GAP (Global Access Project) un gruppo statunitense che si batte per l’accesso universale ai trattamenti; e ACT UP Parigi, un gruppo di attivisti sieropositivi.