“La gravidanza è un momento importante e complesso”, afferma Filippo von Schloesser, Presidente dell’Associazione. “Quando vi si innesta il problema dell’Hiv, la situazione diventa ancor più delicata. Oggi, anche in presenza del virus e con le informazioni e le terapie adeguate, essa può essere affrontata e gestita con ampi margini di sicurezza”.
Oggi la donna con Hiv può intraprendere una gravidanza con prospettive per sé e il nascituro completamente diverse rispetto a un decennio fa: le misure preventive, ossia la somministrazione di regimi antiretrovirali, il parto cesareo e l’allattamento artificiale, consentono di portare al di sotto del 2-4 per cento le probabilità di trasmissione del virus da madre a figlio.
“La nuova guida include aspetti quali la trasmissione verticale (da madre a figlio), le misure più efficaci per prevenirla”, sottolinea David Osorio, consigliere di Nadir “la pianificazione consapevole ma anche importanti suggerimenti che riguardano sia le coppie sierodiscordanti sia quelle in cui entrambi i partner sono sieropositivi.”
L’obiettivo che Nadir si propone con questa guida non è solo quello di dare informazioni aggiornate e sensibilizzare sul tema, ma anche di facilitare la comunicazione con i medici e il personale sanitario che seguiranno la donna e/o la coppia in questo percorso.
La guida è stata concepita a due livelli: uno semplice e diretto per chi necessita di informazioni più immediate, l’altro più articolato per chi desidera più dettagli.
“La terapia antiretrovirale per la donna in gravidanza e soprattutto il tempo d’inizio sono fattori cruciali per salvaguardare la salute della donna e del nascituro”, afferma Simone Marcotullio, Vice-Presidente di Nadir “fattori quali, ad esempio, le coinfezioni con Hbv o Hcv e le modalità del parto, necessitano di ampia e approfondita informazione al paziente. Ecco perché”, aggiunge Marcotullio “ci auguriamo che questa guida possa essere utilizzata il più possibile anche dagli operatori sanitari nella comunicazione e nell’informazione ai propri assistiti”.
Ringraziamo:
- Per la supervisione scientifica: Dr.ssa Gabriella d’Ettorre – Dipartimento di Malattie Infettive e Tropicali, Azienda ospedaliera Policlinico Umberto I – Roma e Prof. Vincenzo Vullo – Ordinario di Malattie Infettive, dipartimento di Malattie Infettive e Tropicali, Università di Roma “La Sapienza”.
- Per il sostegno a questo progetto: Bristol-Myer Squibb.
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