Ne è convinto Romano Colozzi, assessore al Bilancio della Lombardia e coordinatore degli assessori regionali al Bilancio. “Abbiamo un’agenzia del farmaco e l’abbiamo voluta co-gestita da Stato e Regioni. Potevo capire l’esistenza delle commissioni regionali ai tempi della Cuf. Ma con questo salto di qualità, credo che l’esito delle decisioni dell’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) dovrebbe diventare valido per tutti. Tanto più se consideriamo i farmaci alla stregua di livelli essenziali di prestazione. L’Aifa ha come condizione per l’approvazione di un medicinale l’obbligo di dimostrare la sua valenza aggiuntiva rispetto ai prodotti preesistenti. Se una Regione non li mette a disposizione per motivi economici, essa priva di un livello essenziale di assistenza i cittadini di quel territorio”. (Fonte: PHARMA-KRONOS, 11, 2009)
Questa posizione è assolutamente condivisa dall’Associazione Nadir Onlus, che da anni denuncia la discriminazione terapeutica del nostro paese. “Esistono anche considerazioni scientifiche” – aggiunge Filippo von Schloesser, presidente di Nadir Onlus – “Perché mai dovremmo pensare che le decisioni dell’AIFA, che, tra l’altro in molti casi, soprattutto per i farmaci riguardanti gravi patologie tra cui l’AIDS, si rifà correttamente a decisioni dell’Agenzia Europea per le Medicine (EMEA), siano errate?”.
Continua Simone Marcotullio, Vice-Presidente di Nadir Onlus – “Spesso gli organi regionali che redigono questi prontuari sono diretti da persone incompetenti, che ritengono di dover bocciare, rimandare, rivalutare le approvazioni di farmaci che già l’Unione Europea e lo stato centrale hanno approvato: è vergognoso che i cittadini, per colpa di questi enti, non debbano beneficiare dei possibili effetti di terapie innovative e salvavita. Invitiamo il Ministro della Sanità Ferruccio Fazio e il Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione Renato Brunetta ad iniziare a “tagliare”- nel mare magnum dello spreco della sanità pubblica – proprio questi organi”
L’associazione Nadir Onlus riceve continuamente segnalazioni – da parte di medici e pazienti – di problematiche di accesso ai farmaci per l’HIV/AIDS. Casi clamorosi sono la regione Veneto – che ritarda l’accesso ai farmaci e impedisce la prescrizione di tutte le opzioni terapeutiche – e la regione Emilia-Romagna, che addirittura boccia alcuni farmaci già approvati a livello centrale.
Roma, lì 18/01/2010
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