La V edizione intende riaffermare lo spirito e la progettualità originarie promuovendo la presentazione della migliore produzione scientifica, con particolare attenzione per i contributi dei giovani ricercatori e per i dati più recenti degli sudi sui temi più attuali e dibattuti. In particolare, il Convegno di Torino si pone l’obiettivo di favorire i collegamenti tra ricerca di base e pratica clinica per l’ottimizzazione della cura, rilanciando una stretta collaborazione scientifica tra le diverse competenze in campo, focalizzando tra l’altro l’attenzione su temi quali la farmacologia clinica, la farmacocinetica e la farmacogenetica degli antiretrovirali e sui progressi in virologia ,immunologia e genetica dell’ospite in relazione al rischio di progressione di malattia. Una specifica attenzione verrà dedicata alle criticità nelle nuove strategie di prevenzione. A questi fini, verrà il più possibile favorito il coinvolgimento nel congresso di professionalità diverse e dei Soci delle diverse società scientifiche che partecipano a ICAR.
Come ormai è tradizione, la conferenza verrà articolata in tracks, che permetteranno di convogliare i contributi scientifici originali in slide e poster session tematiche, ed arricchita da Simposi scientifici, da Letture tenute da esperti internazionali su tematiche di maggiore attualità nonché da Tavole Rotonde e Corsi precongressuali, questi ultimi riservati a un numero predeterminato di iscritti. L’attualità delle tematiche inerenti le epatiti, associata alla disponibilità di nuovi farmaci, ed il coincidere in larga misura di coloro che si occupano di pazienti con HIV con coloro che trattano le epatiti, ci ha motivato ad introdurre anche quest’anno le epatiti tra i temi congressuali ed a sollecitare l’invio di contributi scientifici originali.
In un momento in cui la restrizione delle risorse rende difficile sviluppare una ricerca competitiva, e minaccia di complicare l’accesso e ridurre la qualità delle cure, ICAR si augura di poter essere una occasione di motivazione per i ricercatori, i clinici e i volontari delle associazioni, giovani e meno giovani, che incrementi, nei giovani in particolare, il senso di appartenenza alla comunità scientifica e a quella di tutti coloro che contro questa malattia continuano con determinazione a lottare.
I Presidenti
Guido Antonelli
Giovanni Di Perri
Massimo Galli