Da tempo circola la notizia di un candidato vaccino di cui nessuno sa nulla. Le associazioni dei pazienti hanno chiesto più volte informazioni in merito, senza ottenere alcuna risposta. Un interrogazione presentata oggi alla camera cerca di fare chiarezza. Gli onorevoli Katia Zanotti e Franco Grillini hanno presentato oggi un interrogazione alla Commissione Sanità presso la Camera dei Deputati, relativa ad un candidato vaccino in sperimentazione presso il Policlinico di Milano. L’interrogazione fa seguito alla segnalazione di una coalizione comprendente alcune della maggiori associazioni di lotta all’AIDS Italiane, raggruppate sotto la sigla Italian Advisory Board. Il gruppo, impegnato nella raccolta e nella diffusione di informazioni sui trattamenti nell’ambito dell’infezione da HIV e patologie correlate e, soprattutto, nella tutela dei pazienti arruolati nelle sperimentazioni cliniche, in data 25 maggio 2003, dopo gli infruttuosi tentativi di comunicare direttamente con il Prof. Gringeri, sperimentatore di un vaccino anti-tat, alternativo a quello sviluppato dalla Dott.ssa Barbara Ensoli, aveva scritto al Direttore del Dipartimento, al Direttore Sanitario e alla Responsabile del Comitato Etico del Policlinico, per avere informazioni rispetto allo stato dell’arte sulla sperimentazione, senza ottenere risposte soddisfacenti.
La notizia della sperimentazione condotta dal Prof. Gringeri aveva occupato le pagine di alcuni quotidiani a diffusione nazionale in occasione del 1 dicembre 2003, Giornata Mondiale per la Lotta contro l’AIDS. Tra le dichiarazioni rilasciate dal Prof. Gringeri, presentato come “il padre di un altro candidato vaccino anti-AIDS” risaltava quella relativa al fatto che il vaccino sarebbe già “arrivato alla quarta fase di sperimentazione, quella che precede la registrazione del farmaco e la sua commercializzazione”.
“Molti cittadini e molte cittadine si sono già rivolti alle nostre associazioni, ma non siamo stati in grado di rispondere alle loro domande. La nostra priorità è non ingenerare false aspettative tra pazienti ed opinione pubblica, e la mancanza di trasparenza su uno studio del genere non ci aiuta affatto. Ma quello che si sembra più strano è che di un vaccino che sembrerebbe prossimo alla registrazione non si sappia nulla” dice Alessandra Cerioli, coordinatrice di Italian Community Advisory Board, aggiungendo che “solo dopo aver tentato ogni altra strada possibile abbiamo deciso di rivolgerci alle istituzioni”.
L’Interrogazione chiede al Ministro della Salute, Girolamo Sirchia, se il Ministero sia a conoscenza della sperimentazione clinica, se non ritenga di doversi assicurare che le pazienti ed i pazienti coinvolti nello studio siano stati arruolati sulla base delle norme di buona pratica clinica, o se siano stati esposti a rischi immotivati.
Italian Community Advisory Board chiede al Ministro della Salute acquisire e diffondere le informazioni riguardanti tale vaccino, nell’interesse dei pazienti e dell’opinione pubblica.
Contatti:
Alessandra Cerioli
debotcha@tiscali.it
INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE IN COMMISSIONE
Zanotti, Grillini, – Al Ministro della Salute.- Per sapere – premesso che:
da tempo circola l’informazione di una sperimentazione in corso presso il Policlinico di Milano condotta dal Prof. Alessandro Gringeri per la messa a punto di un candidato vaccino anti-tat anti-AIDS completamente differente da quello attualmente in sperimentazione presso l’ISS;
molti cittadini e molte cittadine si sono rivolte ai centralini informativi gestiti dalle associazioni di lotta all’AIDS per avere informazioni in merito;
le stesse associazioni hanno più volte cercato di ottenere informazioni dallo stesso Prof. Grigeri senza ottenere risposte soddisfacenti;
in data 25 maggio 2003 l’Italian Community Advisory Board (un network di Associazioni di lotta all’AIDS impegnato nella raccolta e nella diffusione di informazioni sui trattamenti nell’ambito dell’infezione da HIV e patologie correlate e, soprattutto, nella tutela dei pazienti arruolati nelle sperimentazioni cliniche) dopo gli infruttuosi tentativi di comunicare direttamente con il Prof. Gringeri aveva scritto al Direttore del Dipartimento a cui fa riferimento lo stesso Prof. Gringeri, al Direttore Sanitario e alla Responsabile del Comitato Etico del Policlinico, per avere informazioni rispetto allo stato dell’arte sulla sperimentazione del candidato vaccino anti-tat in sviluppo presso il Policlinico;
in data 6 giugno 2003, il Prof. Gringeri rispondeva all’I-CAB scrivendo sinteticamente: “conclusa la fase pilota in Italia e le fasi I in Belgio e USA, che hanno confermato i risultati degli studi pilota (non pubblicati e non in mio possesso)”; “per ora non sono previste nuove sperimentazioni in Italia, mentre proseguiranno le sperimentazioni a scopo registrativo all’estero”;
il 1 dicembre 2003, in occasione della Giornata Mondiale per la Lotta contro l’AIDS, il Resto del Carlino ha pubblicato a pagina 7 un lungo articolo, a firma Paola D’Amico, riguardante i vaccini italiani contro l’AIDS;
tra le informazioni fornite dalla giornalista risalta la citazione del Prof. Alessandro Gringeri (ricercatore del Dipartimento di Medicina Interna del Policlinico di Milano) – indicato come padre di un altro candidato vaccino anti-AIDS – “già arrivato alla quarta fase di sperimentazione, quella che precede la registrazione del farmaco e la sua commercializzazione” ;
Italian Community Advisory Board ha successivamente verificato presso la Sig.ra D’Amico che il contenuto dell’articolo relativo al vaccino di cui sopra era basato su dichiarazioni rilasciate dal Prof. Alessandro Gringeri -:
se sia a conoscenza di questa sperimentazione e quale sia la sua valutazione in merito dato che, a differenza della sperimentazione condotta dalla Dott.ssa Barbara Ensoli, quella del Prof. Gringeri non è mai stata citata durante le iniziative promosse dal Ministero in occasione dell’ultima Giornata Mondiale di Lotta all’AIDS, né nelle numerose interviste rilasciate dal Signor Ministro.
se non ritenga opportuno acquisire e diffondere le informazioni riguardanti questo vaccino;
se è possibile che uno dei ricercatori che ha partecipato alla fase pilota non sia poi in possesso dei dati riguardanti lo studio;
se è possibile procedere verso una fase registrativa (dopo una fase I) in base a dati non pubblicati;
se non ritenga di dover verificare l’esattezza delle informazioni fornite dal Prof Gringeri a mezzo stampa e quale sia il reale valore di tale sperimentazione allo scopo di non ingenerare false aspettative presso la comunità dei/delle pazienti e presso l’opinione pubblica in generale;
se non ritenga di doversi assicurare che le pazienti e i pazienti coinvolti nello studio siano stati arruolati sulla base delle norme di buona pratica clinica;
se il comitato etico del Policlinico e degli altri centri eventualmente coinvolti nella sperimentazione abbiamo preso visione ed approvato il protocollo e che le pazienti e i pazienti coinvolti nello studio non siano, o siano stati esposti, a rischi immotivati .