L’Istituto Superiore di Sanita’ cerca altri 30 volontari da inserire in uno studio, finora condotto su 19 pazienti, per dimostrare l’efficacia di un farmaco anti-Aids nella terapia del sarcoma di Kaposi. Il sarcoma di Kaposi è un tumore che colpisce soprattutto persone che vivono in alcune aree geografiche come il Sud-Italia, la Sicilia, la Sardegna e la valle del Po. Si manifesta inzialmente a livello della cute degli arti inferiori, con noduli o placche violacee, mentre negli stadi piu’ avanzati, le lesioni tendono a interessare tutta la cute con possibile compromissione anche di organi interni, quali linfonodi, apparato gastroenterico, respiratorio ed osseo. Il suo decorso e’ lento, ma si accompagna a numerose complicanze. L’Iss prevede l’arruolamento, entro giugno, di 30 volontari per ampliare lo studio per testare l’efficacia, nella terapia del sarcoma di Kaposi non correlato all’Hiv, dell’indinavir, farmaco antiretrovirale normalmente usato nel trattamento dei pazienti sieropositivi. Lo studio, coordinato da Barbara Ensoli, direttore del reparto Aids del Dipartimento di Malattie Infettive, Parassitarie e Immunomediate dell’Iss – ricorda l’istituto in una nota – e’ cominciato nel giugno 2003 e dovrebbe raggiungere i 50 pazienti entro il giugno prossimo. Quella attuale a’ la fase II della sperimentazione clinica che coinvolge 10 centri presenti su tutto il territorio nazionale, finanziati dallo stesso Iss. ”Abbiamo deciso di ampliare il campione di pazienti perche’ i primi risultati sono stati incoraggianti – afferma Barbara Ensoli – grazie alla molteplice attivita’ anti-angiogenica, anti-tumorale e anti-infiammatoria dell’indinavir, non correlata ai suoi effetti sull’Hiv. Lo studio – aggiunge la ricercatrice soli – che prevede la somministrazione orale di compresse di indinavir, serve a dimostrare che questo inibitore della proteasi dell’Hiv puo’ rappresentare una terapia innovativa nel trattamento del sarcoma di Kaposi classico, fornendo una possibile alternativa alle chemioterapie comunemente utilizzate per questo tipo di tumore, ma caratterizzate da elevata tossicita’, dalla necessita’ di ricovero ospedaliero e incapaci, oltretutto, di indurre remissioni durature della malattia”. Per avere informazioni sullo studio e’ possibile contattare la dottoressa Maria Gabriella Grosso al numero 06-49903605 o inviare una email a grosso@iss.it.