I tagli ai fondi della cooperazione disattendono gli accordi firmati dal nostro Paese al Consiglio Europeo di Barcellona nel 2002. ActionAid International esprime seria preoccupazione.ActionAid International esprime seria preoccupazione per il taglio di 500 milioni di euro per il 2004 alla spesa per la cooperazione allo sviluppo, annunciati fra le iniziative che il Governo si avvia a varare per il controllo della spesa pubblica.
La cooperazione paga un tributo altissimo alle esigenze di bilancio. Le stime disponibili parlano di una correzione di almeno 5 miliardi di euro di cui il 10% sarà raccolto dai fondi destinati alla lotta alla povertà. Si può notare che il rifinanziamento delle attività della cooperazione approvate con la legge finanziaria del dicembre 2003 (circa 600 milioni di euro) superava di poco lo 0,1% delle spese pubbliche totali. La manovra annunciata vanificherebbe le iniziative di cooperazione italiana allo sviluppo, obbligherebbe a sospendere attività già programmate ed impegni presi a livello internazionale, come il finanziamento al Fondo Globale per la lotta all’AIDS.
Rispetto ai volumi dell’Aiuto Pubblico allo Sviluppo registrati per il 2003, il taglio di 500 milioni oggi in discussione corrisponde a più di un quinto del totale. Al netto delle risorse generate con la cancellazione del debito (quasi il 30% del totale nel 2002), il taglio è ancora più preoccupate.
Con questa manovra l’Italia verrebbe meno agli impegni sottoscritti verso i paesi del sud del mondo al Consiglio Europeo di Barcellona del 2002. In quella occasione il nostro Paese si era impegnato ad investire almeno lo 0,33% del Pil nella cooperazione, a partire dal 2006. Questa manovra allontana ancora di più l’Italia dall’Europa.
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