La scienza propone innovazione, ma a che serve se in Italia non erogano o non si usano i fondi stanziati per la salute?

Mentre a Glasgow si svolge la conferenza “Drug Therapy in HIV Infection” grande scuola e occasione di presentare l’innovazione che in Italia chissà quando arriverà, Cittadinanzattiva ha presentato un esposto alle Procure Regionali della Corte dei Conti, per chiedere conto della spesa sanitaria erogata attraverso i LEA alle regioni.

I Lea contengono le regole che garantiscono l’attuazione dell’articolo 32 della Costituzione, perché danno a tutti i cittadini il diritto fondamentale alla salute attraverso Livelli Essenziali di Assistenza  omogenea nel Paese. Chiunque, con qualunque motivazione, ne ha impedito per anni o dovesse impedirne ancora il rispetto, opera a danno dei cittadini e a discapito dell’interesse generale. “Su questo non ammetteremo più alcun indugio, tanto meno da parte delle istituzioni corresponsabili dell’attuazione della Costituzione” afferma Anna Lisa Mandorino, segretario Generale assistita dagli avvocati Maria Paola Costantini e Monia Mancini.

Cittadinanzattiva con venti organizzazioni di cittadini si riferisce all’utilizzo dei 3 miliardi e 446 milioni di euro erogati, dal 2016 al 2023, dallo Stato alle Regioni affinché queste ultime garantissero ai cittadini dei rispettivi territori, le prestazioni sanitarie previste dai Lea del 2017, a tutt’oggi non ancora esigibili.

Nell’esposto, si chiede chiarezza e una rendicontazione puntuale su come i fondi, destinati all’entrata in vigore dei Lea, siano stati effettivamente utilizzati, sulla legittimità di un eventuale “spostamento di uso”, sulla effettiva sussistenza delle ragioni addotte per ritardare l’applicazione del DPCM 12 gennaio 2017.

Temiamo sia compreso anche il Piano Nazionale AIDS che l’attuale ministro della Salute dà per eseguito in Senato, mentre le Organizzazioni HIV non hanno visto alcun miglioramento nell’erogazione di fondi.