La Corte d’appello dello Stato canadese scavalca il parlamento federale e legalizza immediatamente le nozze tra persone dello stesso sesso: «impedirle è illogico». Dopo la sentenza le coppie omosessuali corrono in municipio.L’esclusione degli omosessuali dall’istituzione del matrimonio è illogica, offensiva e ingiustificabile». Con questo storico giudizio la Corte d’appello dell’Ontario martedì scorso ha reso legali con effetto immediato per la prima volta in Canada le nozze tra persone dello stesso sesso, scavalcando ancora una volta, in tema di diritti civili, i più conservatori cugini americani. E dopo poche ore Kevin Bourassa e Joe Varnell, rispettivamente 45 enne ex manager bancario – ora avvocato a tempo pieno per l’equità matrimoniale – e 33 enne consulente commerciale su Internet, erano in municipio per diventare la prima coppia gay legalmente congiunta nel paese degli aceri. L’Olanda è stato il paese pioniere al mondo a legalizzare il matrimonio civile tra le coppie dello stesso sesso, il 1 aprile 2001, seguita quest’anno dal Belgio. Recenti sondaggi in Canada hanno rivelato che il 61,2% degli uomini e il 69,2% delle donne tra i 18 e i 34 anni sono d’accordo con i matrimoni tra omosessuali. La percentuale si abbassa con l’alzarsi degli anni, per arrivare tra il 24,6 tra gli uomini e il 37,6% tra le donne dopo i 55 anni. Bourassa e Varnell erano già convolati il 14 gennaio 2001 al Metropolitan Community Church, utilizzando un’antica – e qui legalmente valida – tradizione cristiana di pubblicazioni matrimoniali, che equivale a notificare l’intenzione di sposarsi e evitare di dover prendere una licenza matrimoniale rilasciata dalla città. Anche Joyce Barnett e Alison Kemper, insieme dal 1984, sono andate al Comune, ma hanno appena preso la loro licenza e si sposeranno nel luglio 2004. I loro due figli Robbie, 11 anni, concepito da Alison, e Hannah, di 17, si sono detti molto felici. «Il Canada ha capito che era ingiusto negare questo a chiunque», ha dichiarato Robbie, mentre Hannah ha affermato di essere eterosessuale e grata alle genitrici per essere cresciuta in un contesto familiare dove è possibile essere quello che vuoi essere. Le numerose coppie subito corse al comune in questi due giorni hanno aumentato la pressione per il governo federale (nazionale) a considerare la legge in Corte Suprema entro il 30 giugno, una decisione che il primo ministro Jean Chretien ha detto di voler studiare prima di prendere definitivamente. E infatti la legge appena accettata dall’Ontario ha spaccato il Paese. Il premier dell’Alberta Ralph Klein è esploso garantendo che la sua provincia non intende affatto riconoscere come legali le coppie dello stesso sesso e invocherà la clausola «notwithstanding» (in francese «nonobstent») della costituzione canadese – che consente alle province di non aderire a una legge federale – per non permettere a nessuna Corte della sua provincia di riconoscere questo tipo di matrimoni. Mentre i giudici dell’Ontario hanno dichiarato che impedire il matrimonio tra gli omosessuali equivale a dichiararli inferiori, aiutando a perpetuare l’impressione che gay e lesbiche sono incapaci di avere relazioni amorose stabili. I Liberali, il partito di centro che ha più poltrone in parlamento (bollato come socialista dai conservatori, ma che però non può essere considerato di sinistra), si sono subito divisi. «Noi siamo lo specchio dei canadesi, no? E anche i canadesi sono molto divisi su questo tema», ha dichiarato il parlamentare per l’area di Montreal Nick Discepola. Il ministro degli Esteri federale si è appellato al partito perché comprenda che «viviamo nel 21esimo secolo» e dunque accetti le regole stabilite dalla corte. I candidati alla prossima leadership del partito, John Manley, Sheila Copps e il favorito Paul Martin si sono schierati recentemente a favore dei matrimoni tra persone dello stesso sesso. «È una questione di diritti, è deciso», ha dichiarato Martin nella sua campagna elettorale mercoledì a Quebec city. Il governo federale, ha aggiunto, non può prolungare questa discriminazione nei confronti delle coppie omosessuali che intendono legarsi legalmente: «Non possiamo fare – ha detto Martin – discriminazioni tra canadesi e canadesi».