Il 27 Gennaio è stato inaugurato un hospice per le persone in AIDS, presso l’ospedale L.Sacco di Milano. L’Hospice rappresenta il luogo di accoglienza per la persona che deve affrontare l’ultimo, il più impegnativo ed il più difficile viaggio della propria vita.Alla rete di gestione extra ospedaliera che comprende l’Assistenza Domiciliare e la Casa Alloggio si è aggiunto anche l’Hospice. Indubbiamente le cure di conforto del morente sembrano identificare nel domicilio del paziente il loro luogo ideale. Vi sono, tuttavia, situazioni particolari dove questo non può essere realizzato, causa talora della mancanza di un’abitazione o della presenza di un’abitazione non adeguata o per carenza di un supporto familiare valido: genitori anziani, ad esempio, o sovente perché sono stati interrotti i rapporti con la propria famiglia. La normativa italiana prevede hospice ospedalieri ed extraospedalieri, che presentano caratteristiche lievemente differenti.
La realizzazione di questo hospice intraospedaliero per i malati di AIDS è stata possibile con finanziamenti del Ministero della Salute e con la condivisione delle scelte e dei percorsi autorizzativi da parte della Regione Lombardia. Questa scelta nasce dall’esperienza accumulata in due decenni di gestione dei malati da parte dei nostri reparti di Malattie Infettive. La posizione all’interno dell’ospedale permette di fornire un’assistenza multidisciplinare e di razionalizzare i costi, salvaguardando comunque le caratteristiche dell’Hospice che alla tecnologia sanitaria affianca l’attenzione al paziente in tutti i suoi bisogni: sanitari, psicologici, sociali e religiosi. L’Hospice dell’Ospedale Luigi Sacco è costruito su due piani; sono stati accreditati 10 posti letto, in camera singola con servizi ed aria condizionata. Nell’ hospice non è prevista limitazione di presenza dei familiari nelle 24 ore; anzi, in ogni camera è presente il letto per un parente che voglia restare vicino all’ospite. Il personale medico ed infermieristico è adeguatamente formato per fornire le cure palliative necessarie al controllo della sofferenza; il sostegno psicologico all’ospite ed ai parenti è garantito dallo psicologo. Presenze importanti sono anche quelle dell’assistente sociale e dei volontari in grado di garantire la relazione d’aiuto, integrandosi nell’équipe assistenziale, capaci di offrire un supporto importante per l’ospite ed i familiari.