Il Decreto del Ministero della Salute del 31 marzo 2008, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 175 del 28.07.08, rappresenta uno degli obiettivi principali raggiunti dalla “Commissione Ensoli” (Commissione Nazionale AIDS) e dalla Consulta delle Associazioni dei pazienti.Il provvedimento ci mette in linea con gli altri paesi europei, specifica gli obiettivi generali che il sistema di sorveglianza si prefigge, ponendo l’accento in particolare sulla definizione di caso, sulle azioni da intraprendere, sulle risorse messe a disposizione e sulla prevista sua revisione periodica ad opera della stessa Commissione Nazionale AIDS.
Esso definisce, inoltre, un codice identificativo per la segnalazione di caso e per la protezione dei dati personali, e detta alcune raccomandazioni sulla modalità di raccolta dei dati, sull’accesso al test, sulla formazione degli operatori.
L’Istituto Superiore di Sanità avrà un ruolo centrale nell’operatività ed annualmente dovrà relazionare al Ministero della Salute il quale avrà così il quadro dell’evoluzione dell’infezione e potrà adeguatamente intervenire con campagne di prevenzione specifiche.
Un ovvio effetto secondario del decreto sarà anche quello di poter dimensionare la popolazione sieropositiva, effetto che auspicabilmente permetterà l’adeguamento dei budget sanitari sulla patologia da parte delle regioni, budget sanitari che talvolta nel nostro paese sono inadeguati per garantire gli standard di cura più adeguati.