L’Istituto Spallanzani riveste un ruolo di riferimento nazionale e regionale per l’emergenza COVID-19, e proprio ieri l’Ordinanza n. Z00003 della Presidenza della Regione Lazio ha individuato l’INMI come Covid-1 Hospital di riferimento per l’epidemia da SARS-CoV-2 nella nostra regione.
Questo comporta che tutti i letti di degenza dello Spallanzani saranno destinati ai pazienti con COVID-19. I pazienti ricoverati con HIV, Tubercolosi, Epatite e altre patologie infettive in queste ore li stiamo trasferendo, in base alla disposizione contenuta all’Art. 7 della citata Ordinanza, presso altri centri di Malattie Infettive della regione o presso altri reparti specialistici in base alle competenze.
Per quanto invece riguarda i pazienti HIV seguiti presso il nostro Ambulatorio Presi in Carico (APC), possiamo al momento mantenere aperti solo servizi e prestazioni essenziali e non differibili, rivolte ai pazienti più critici e fragili. Questo in primo luogo per un’esigenza inderogabile di dedicare il massimo delle risorse di medici e infermieri all’assistenza dei pazienti con COVID-19, che stanno rapidamente aumentando nella nostra regione. Ma anche per ridurre l’afflusso di persone nell’Ospedale, come da indicazioni di sanità pubblica diramate a tutta la popolazione.
Verranno invece differite le prestazioni programmate dei pazienti stabili, in buon compenso viro-immunologico e clinico.
Ci è sembrata questa la soluzione più ragionevole per poter adempiere ai compiti nuovi e davvero impegnativi di questa emergenza, senza venir meno a quello che riteniamo essere un nostro compito e impegno storico e prioritario.
In base a questa variazione organizzativa, nel nostro Ambulatorio Presi in carico (APC), verranno mantenute le visite non rimandabili e di pazienti non contattabili nei seguenti ambulatori dedicati:
1. Ambulatorio per pazienti HIV naive
2. Ambulatorio per pazienti con infezione da HIV multiresistente (MDR)
3. Ambulatorio PrEP per soggetti ad alto rischio di trasmissione di HIV
4. Ambulatorio ad accesso non programmato per pazienti HIV con problemi non differibili
5. Ambulatorio per nuovo accesso di pazienti persi al follow-up e recuperati
6. Ambulatorio Trial Clinici
Queste prestazioni verranno svolte dalla Dott.ssa Rita Bellagamba, che rimarrà il nostro punto di riferimento dei pazienti HIV in questo periodo particolare.
Le altre dottoresse dell’APC (Cicalini, Grilli, Vergori, Gagliardini, Gebremeskel) e il sottoscritto, saremo tutti dedicati all’assistenza dei pazienti acuti con COVID-19. Il percorsi degli studi clinici verranno garantiti come sempre dallo staff dell’Unità Trial Clinici (Plazzi, Ottou, Camici, De Zottis).
Le restanti prestazioni programmate differibili (prelievi e visite), in pazienti in terapia antiretrovirale stabile con controllo viro-immunologico, le stiamo spostando per ora di due mesi, fatto salvo per i pazienti che presentano alterazioni significative agli ultimi controlli di laboratorio, che vengono in tal caso visitati nei tempi previsti.
Stiamo avvisando telefonicamente tutti i pazienti dello spostamento, spiegando i motivi di tale rimando, in rapporto alla necessità di limitare gli accessi in ospedale per motivi epidemiologici e di sanità pubblica. Stiamo inoltre organizzando una modalità di invio SMS via web per inviare messaggi di pubblica utilità. Stiamo riscontrando comprensione e condivisione da parte della maggioranza delle persone con HIV, che anche spontaneamente stanno limitando l’accesso in ospedale in questi giorni per motivi comprensibili, seguendo le raccomandazioni generali date alla popolazione. Limitare l’accesso agli ospedali è una raccomandazione importante al fine di ridurre i potenziali contagi di pazienti ospedalizzati o di pazienti più fragili, che costituiscono le persone più a rischio di complicanze gravi della patologia da SARS-CoV-2.
Vi informo anche che tutte le persone che afferiranno agli ambulatori dedicati, saranno sottoposti a un triage, svolto dalle nostre infermiere dell’APC, per individuare precocemente quelle persone che possono presentare sintomi compatibili o un link epidemiologico con l’epidemia da SARS-CoV-2, onde prontamente inviarle al nostro percorso di screening. Alle persone invece che chiamano da casa riferendo sintomi o una traccia epidemiologica compatibile con COVID-19, verranno consigliati gli stessi comportamenti della popolazione generale.
Mi auguro che questa nuova organizzazione incontri la vostra comprensione e condivisione. Vi assicuro che stiamo facendo il massimo sforzo per garantire la continuità, dovendo anche assicurare livelli di prestazione del tutto diversi da quelli abituali. E confidiamo che voi possiate essere mediatori e interlocutori per spiegare nel modo migliore quanto sta avvenendo alle persone con HIV che stiamo assistendo, che, più di altre credo, possono capire cosa sia un’emergenza sanitaria.
Questo è quello che abbiamo organizzato al momento attuale. Essendo l’epidemia nel Lazio in una fase ancora iniziale, tutto quanto oggi organizzato potrebbe subire variazioni anche sostanziali, in rapporto a scenari al momento non prevedibili.
Mi auguro sinceramente che tutto questo ritorni il prima possibile alla normalità, anche se prevedere i tempi in questo momento è impresa davvero ardua.
Un caro saluto a tutti, ringraziandovi anticipatamente per la collaborazione.
Andrea Antinori