Medici Senza Frontiere (Msf) si unisce all’appello del Vaticano a favore della Campagna internazionale per l’accesso ai farmaci anti-Aids nel Sud del mondo e condivide la ”chiara denuncia lanciata da padre Angelo D’Agostino, che ha parlato di ‘un’azione di genocidio dei cartelli farmaceutici”’. La responsabilita’ di tale situazione, denuncia Msf, e’ in gran parte dei governi ricchi, ”piegati agli interessi delle industrie farmaceutiche”. Da anni, ricorda l’organizzazione umanitaria, esistono farmaci efficaci per tenere il virus dell’Hiv sotto controllo, ma queste cure hanno prezzi assolutamente inaccessibili per i Paesi in via di sviluppo. Le medicine, sottolinea Msf, sono infatti coperte da brevetti che garantiscono alle multinazionali un ”vero e proprio monopolio”.
”Anche quando offrono i farmaci a prezzi scontati per i Paesi in via di sviluppo ha affermato il direttore esecutivo di Msf Italia, Enrico Davoli le multinazionali occidentali non scendono sotto i 500/700 dollari l’anno per paziente; un prezzo esorbitante per Paesi dove non esiste una sanita’ pubblica e dove gli individui spesso guadagnano meno di un dollaro al giorno”. Eppure, ha proseguito, ”sul mercato internazionale oggi esistono farmaci, ugualmente efficaci e certificati dall’Oms, prodotti da industrie indiane, brasiliane e tailandesi che li vendono a prezzi che vanno dai 132 ai 200 dollari l’anno per paziente”. La libera circolazione di questi medicinali ”economici e di qualita”’ e’ pero’, secondo Medici senza frontiere, ”fortemente ostacolata dai governi dei paesi ricchi, che troppo spesso si piegano agli interessi delle industrie farmaceutiche favorendo il diritto a far profitti rispetto al diritto alla vita”. Msf ricorda, inoltre, che nel 2001 tutti i Paesi membri dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (Wto) hanno siglato un accordo, la cosiddetta Dichiarazione di Doha, che sancisce il diritto dei Paesi piu’ poveri ad acquistare i farmaci piu’ economici disponibili sul mercato internazionale. Da allora, pero’, e’ la denuncia di Msf, ”sono stati portati avanti innumerevoli tentativi per svuotare di significato quell’accordo e per scoraggiare la circolazione dei farmaci generici attraverso accordi commerciali bilaterali, che impongono l’acquisto dei farmaci di marca, e altri strumenti di intimidazione verso i governi dei Paesi piu’ poveri”. Da qui la richiesta di Medici senza frontiere ai governi e alle istituzioni internazionali per la concreta applicazione della Dichiarazione di Doha.