Il mercato dei farmaci generici in Italia fatica a decollare: nei Paesi del Nord Europa questa categoria di medicinali continua ad essere utilizzata con una diffusione media pari al 30% (in Germania raggiunge punte massime del 36%) sul totale del mercato mentre in Italia il consumo e’ del 2,7%, una delle percentuali piu’ basse d’ Europa.Il dato emerge da uno studio di Ratiopharm Italia, azienda leader europea nella produzione e commercializzazione di farmaci generici dal 1974. Secondo la ricerca, nel nostro Paese la vendita di scatole di farmaci generici, che rappresenta il 2,7% del mercato, in termini di fatturato non va oltre l’1,5%. ”Cio’ comporta – afferma Ratiopharm – un grave danno al Servizio Sanitario Nazionale (SSN) a discapito del risparmio e del conseguente deficit delle Regioni in ambito sanitario”. ”Gli italiani solo adesso – spiega Roberto Teruzzi, amministratore delegato di Ratiopharm Italia e vicepresidente di Assogenerici (associazione dei produttori di farmaci generici) – cominciano a comprendere la possibilita’ di risparmio, quantificabile mediamente tra il 20% e il 30%. Un risparmio – sottolinea Teruzzi – che non va a discapito della qualita’ e della sicurezza in quanto i farmaci generici hanno lo stesso principio attivo e la stessa efficacia terapeutica del farmaco griffato”. Lo studio di Ratiopharm, riferito ad un anno di consumo (marzo 2002 aprile 2003) ha interessato sei citta’: Milano, Roma, Bologna, Firenze, Napoli, Palermo. Dalla ricerca emerge che, relativamente al numero di confezioni vendute, il mercato complessivo dei farmaci in Italia e’ sostanzialmente stabile e cresce dell’1,6%. Bologna e Firenze sono i capoluoghi in cui l’utilizzo dei farmaci generici e’ piu’ rilevante (3%) mentre Milano e’ leader nel fatturato.