In linea con quanto già fatto in altre nazioni, il Ministero della salute dal 2010 pubblica le Linee Guida Italiane sull’utilizzo dei farmaci antiretrovirali e sulla gestione diagnostico-clinica delle persone con infezione da HIV-1 (LG), con l’obiettivo di fornire elementi di guida sia per la prescrizione della terapia antiretrovirale di combinazione (cART) sia per la gestione complessiva dei pazienti HIV-positivi.
Il documento è rivolto agli infettivologi, agli altri specialisti coinvolti nella gestione multidisciplinare della persona con HIV in trattamento, alle associazioni di pazienti, agli amministratori, ai decisori politici degli organismi di salute pubblica e, più in generale, a tutti gli attori coinvolti dalla problematica a diverso titolo, per proporsi come un autorevole punto di riferimento comune.
La partecipazione ampia e multidisciplinare alla discussione e alla stesura dei contenuti, fin dalla 1° edizione (2010) a quest’ultimo aggiornamento (2013), ha visto protagonisti diversi organismi istituzionali, numerosi specialisti e le associazioni dei pazienti.
Le LG, infatti, sono state redatte su mandato del Ministro della salute al Centro nazionale Aids dell’Istituto superiore di sanità, in collaborazione con la Commissione Nazionale per la lotta contro l’AIDS, la Consulta delle Associazioni per la lotta contro l’AIDS, la Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali.
Laddove necessario, l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha messo a disposizione le sue competenze.
Tale ampio coinvolgimento ha avuto a monte il razionale di favorire un’ampia condivisione dei contenuti, premessa fondamentale per prevederne una corretta applicazione pratica territoriale. Inoltre, Le esse hanno infatti costituito l’elemento base su cui sono stati redatti i PDT regionali finalizzati alla razionalizzazione della spesa, a fronte della appropriatezza delle prescrizioni.
La cART è oggi riconosciuta di indubbio beneficio per la persona con HIV – per bloccare la replicazione virale, prevenire le complicanze ed evitare la forma conclamata della patologia detta Aids (Sindrome da immunodeficienza acquisita) garantendo così una prospettiva di vita a lungo termine del paziente. Il trattamento della persona con HIV riduce notevolmente la possibilità di trasmettere l’infezione.
In conseguenza, anche se al momento non è possibile eradicare l’infezione da HIV (ossia guarire definitivamente da essa), ladiagnosi tempestiva di Hiv e la presa in carico dei pazienti da parte delle strutture competenti, oltre che servire alla cura dei pazienti stessi, rappresentano un intervento di sanità pubblica in grado di ridurre la trasmissione del virus.
La cART oggi è basata su un’ampia scelta di farmaci e regimi, che vanno dalle molecole di nuova generazione ai farmaci già in uso da tempo ancora attivi, cui, dopo la scadenza brevettuale, si aggiungono i farmaci equivalenti. Per essere efficace ed evitare/ridurre il rischio d’insorgenza di resistenze, deve essere non solo condotta nel rispetto dei principi che ne garantiscano un’efficacia duratura, ma anche personalizzata a seconda delle caratteristiche cliniche, sociali e comportamentali del paziente.
La cART richiede un’assunzione quotidiana e necessita di una assunzione assidua dei farmaci che è stata ed è la chiave del successo terapeutico di questi anni. La tollerabilità, infine, è un fattore cruciale alla continuità della cura e all’aderenza del paziente. Le LG, essendo basate sulle prove di evidenza ricavate dalla letteratura scientifica e su una valutazione esperta, consentono di indirizzare la prescrizione e la gestione delle terapie secondo parametri di efficacia e appropriatezza.
Gli elevati standard di cura e i notevoli risultati ottenuti dalla cART nel nostro paese che ci vengono riconosciuti in tutto il mondo sono un punto di eccellenza ascrivibile sia all’elevata qualità della rete di malattie infettive che da subito si è fatta carico della gestione della patologia sia alla costante collaborazione tra la rete clinico-assistenziale e le numerose professionalità, anche in ambito istituzionale e sociale, presenti sul nostro territorio.
A tal proposito, oggi è possibile affermare che oltre l’85% dei pazienti in trattamento ha raggiunto una carica virale plasmatica non rilevabile, parametro indicatore sia dello stato di salute della persona (assieme ai livelli di linfociti T CD4+), che attualmente hanno una spettanza di vita molto simile a quella di una persona sieronegativa di pari età, sia del potenziale trasmissivo dell’infezione stessa.
Al raggiungimento di tale ragguardevole risultato, il progetto delle LG del Ministero della salute ha certamente concorso, fornendo uno strumento valido al fine di garantire standard di prescrizione e cura qualitativamente elevati, appropriati e il più possibile omogenei sul territorio nazionale, che si è accompagnato ad un percorso di ottimizzazione delle risorse che in alcune regioni ha portato ad una riduzione della spesa farmaceutica pro capite.
L’edizione del 2013 delle LG è volutamente più sintetica, ma altrettanto densa di contenuti, al fine di garantirne la fruibilità del documento tra tutti gli attori coinvolti e favorire così il migliore governo clinico sulla patologia.