Presentati dati sue due nuovi booster, ossia farmacopotenziatori (alternativi al ritonavir) e sono in vista nuove co-formulazioni sul mercato.NUOVI FARMACOPOTENZIATORI
E’ nota l’importanza che piccole dosi di ritonavir (100 mg o 200 mg) hanno avuto nella definizione dell’efficacia, della farmacocinetica e della posologia della classe degli inibitori delle proteasi anti-HIV, interferendo con l’azione dell’enzima citocromo P4503A (CYP3A), che metabolizza molti farmaci. Nel momento in cui l’eliminazione di un medicinale è rallentata dalla presenza di ritonavir, le concentrazioni del farmaco principale rimangono più alte e per più tempo nel corpo. Tuttavia l’assunzione di ritonavir (Norvir®, prodotto dalla Abbott) non è ‘a costo zero’ per il paziente, soprattutto a livello di effetti collaterali: ricordiamo l’innalzamento dei grassi nel sangue. La molecola, inoltre, è attualmente in capsule molli e necessita di refrigerazione, seppur la Abbott, dopo tanti anni, abbia di recente sottoposto alle autorità regolatorie una formulazione in compresse, di cui è attesa l’approvazione entro l’anno.
Altre aziende, sotto spinta degli attivisti e dei medici, hanno iniziato a lavorare su possibili alternative.
GS-9350 (A Mathias, abs. 40): stesso meccanismo di azione del ritonavir (RTV), ma senza attività anti-HIV. A livello preclinico è più specifico nell’inibizione del CYP3A dell’RTV, non associabile ad accumuli lipidici negli adipociti, minima la stimolazione dei meccanismo generanti l’insulino-resistenza e più solubile, quindi adatto alle coformulazioni con altri farmaci. Il sapore del farmaco ‘non è significativo’ (ricordiamo il terribile sapore di RTV). Gli studi di fase I hanno mostrato non solo l’azione richiesta, ma anche una buona tollerabilità a dosaggi multipli QD. Il farmaco è prodotto dalla Gilead.
SPI-452 (S Gulnik, abs. 41): il profilo di questo booster è molto simile a quello precedente, come anche molto simili sono i risultati mostrati sia a livello clinico che preclinico. In particolare sono buoni gli studi specifici su saquinavir, darunavir, lopinavi e atazanavir. Mostrata anche una attività di boosting su boceprevir, l’inibitore delle proteasi per HCV. Il farmaco è prodotto dalla Sequoia Pharmaceuticals.
NUOVE COFORMULAZIONI IN VISTA
Se la Sequoia Ph, a detta dei suoi dirigenti, si orienta ad ampio spettro per possibili accordi con altre aziende, sia sull’HIV che sull’HCV, Gilead ha invece dei piani ben chiari. Il primo obiettivo è la realizzazione del cosiddetto QUAD, una supercompressa QD (più piccola di Atripla) comprendente 300 mg di tenofovir + 200 mg di emtricitabina + 150 mg di elvitegravir (il loro inibitore dell’integrasi che necessita di potenziamento) + GS-9350. E’ stato infatti presentato uno studio di fase I (GS-236-0101) di bioequivalenza, farmacocinetica e sicurezza su 44 volontari sani, che fa ben sperare rispetto ad un rapido sviluppo di questa nuova combinazione. Il potenziatore (GS-9350) era presente in QUAD ai dosaggi di 100 e 150 mg. Nel 2009 inizieranno studi di QUAD versus Atripla in pazienti naive, ma è anche in corso uno studio del potenziatore con atazanavir (Fonte: Gilead press).