E’ un momento critico nella lotta all’Aids. Parole dell’Organizzazione mondiale della sanita’. Il rapporto Oms ‘The World Health Report 2004 – Changing History’, sottolinea come ora ”ci siano piu’ soldi, volonta’ politica e attenzioni che in passato su questa malattia killer. Ma nello stesso tempo, mai come oggi, il numero di persone che muoiono per Aids o vengono contagiati dal virus Hiv e’ stato cosi’ alto”. Dunque, l’unica opportunita’ e’ quella di ”potenziare i programmi per la diffusione delle terapie oggi a disposizione, e migliorare i servizi sanitari”. L’Oms, il programma Unaids e gli ‘alleati’ in questa battaglia contro l’Aids hanno dunque deciso di puntare su prevenzione, trattamenti, assistenza e sostegno ai pazienti. ”Gli investimenti globali in sanita’, e soprattutto nella lotta all’Aids sono in aumento – ha spiegato il direttore generale dell’Oms Lee Jong-wook – e questo ci fa ben sperare di riuscire con il tempo a controllare la peggiore epidemia che ha colpito l’uomo da secoli a questa parte. Ora la sfida – ha aggiunto – e’ quella di riuscire a coordinare tutti gli sforzi”. Un’iniezione di fiducia e’ arrivata dallo stanziamento di oltre 20 miliardi di dollari Usa, provenienti da vari Paesi e alcune Agenzie internazionali. ”Dobbiamo investire queste risorse aggiuntive puntando su prevenzione e miglioramento dell’assistenza sanitaria alla luce dei venti anni di esperienza che ormai abbiamo sulla malattia”, ha commentato il direttore esecutivo di Unaids Peter Piot. Finora l’Aids ha ucciso oltre 20 milioni di persone e oggi, nel mondo, rappresenta la prima causa di morte e perdita di anni produttivi nella fascia d’eta’ 15-59 anni. Secondo le stime riferite dall’Oms sono tra i 34 e i 46 milioni le persone che sono costrette a convivere con l’Hiv o l’Aids ”e senza le cure opportune moriranno tutti prematuramente, e spesso con atroci sofferenze”. Ma il rapporto ricorda ancora che ”in mancanza di urgenti interventi di sostegno molti Paesi dell’Africa sub-sahariana rischieranno il collasso economico, per la scomparsa di intere generazioni”.
L’intero documento e’ pubblicato sul sito dell’oms.