L´Aids dilaga nell´Europa orientale e nell´ex Unione sovietica. L´allarme viene da un rapporto delle Nazioni Unite presentato oggi a Vienna. La diffusione dell´Aids e del virus Hiv – secondo il rapporto – ha registrato un grande balzo in avanti a metà degli anni ´90 in concomitanza con l´aumento del consumo di stupefacenti per via perenterale e continua a diffondersi con rapidità. Sviluppato dal programma dell´Onu per lo sviluppo (Undp) in collaborazione con Unaids (programma su Aids/Hiv), lo studio è il primo dedicato esclusivamente alla diffusione dell´epidemia Hiv/Aids nei 28 Paesi dell´Europa orientale e sud-orientale, dei Baltici e della Comunità di stati indipendenti (Csi).
Il rapporto, intitolato ´Reversing the Epidemic´ (Per far retrocedere l´epidemia) descrive, fra l´altro, i gruppi a maggior rischio e i comportamenti che li rendono più vulnerabili alle infezioni. Tra i fattori di rischio, il forte affollamento delle carceri nei paesi considerati (assieme ai rapporti omosessuali fra detenuti) e l´uso di stupefacenti assunti tramite siringa. A causa anche degli scarsi mezzi a disposizione per difendersi dalle infezioni da Hiv, le prigioni, secondo gli autori del rapporto, stanno divenendo un ponte per la trasmissione della malattia alla popolazione.