Buona parte degli articoli scientifici sulle maggiori riviste contiene errori statistici. A sostenerlo è uno studio pubblicato su BMC Medical Research Methodology da Emili Garcia-Berthou e Carles Alcaraz, dell’Università di Girona, in Spagna.Addirittura il 38 per cento degli articoli di Nature analizzati dai due ricercatori, e un quarto di quelli di British Medical Journal, contengono almeno un errore statistico; più dell’11 per cento dei risultati pubblicati su questi due giornali nel 2001 conterrebbero delle discrepanze. Le incongruenze riscontrate dai due studiosi potrebbero essere causate da banali errori di trascrizione, come l’omissione di uno zero ripetuto più volte. Ma l’inesattezza potrebbe anche essere alla fonte. I due studiosi hanno dimostrato, ad esempio, che alcuni numeri, il quattro e il nove, si incontrano meno spesso di quanto ci si aspetterebbe: questo fa pensare che spesso i ricercatori approssimino in modo errato valori come, per esempio, 2,38, portandoli a 2,5 piuttosto che a 2,4. “E’ possibile” affermano i due ricercatori spagnoli “che questo tipo di errori lascino invariate le conclusioni degli studi, ma sono indicativi di una scarsa pratica statistica. Purtroppo sbagli di questo genere sono presenti in tutti i risultati numerici e in ogni fase delle ricerche scientifiche, con importanti conseguenze pratiche”.