L’Aids si rivela sempre più per la Cina una piaga sanitaria e sociale. Il Ministero della Sanità ha ammesso che il fenomeno della vendita del sangue, che negli anni ’90 ha causato la diffusione del virus nel paese, è presente in tutte le province cinesi. Questa dichiarazione, dopo anni di diniego del problema Aids da parte delle autorità cinesi, è stata fatta la settima scorsa durante l’inaugurazione di un programma congiunto Cina-USA per la prevenzione della malattia mortale. In questa occasione è stata lanciata una campagna di 15 milioni di dollari per combattere l’emergenza Aids in Cina. Ray Yip, direttore dei centri americani per il controllo e la prevenzione delle malattie in Cina, ha detto che i contadini che attraversavano il paese per vendere il sangue si sono contagiati e hanno diffuso l’Aids in tutta la Cina. Egli ha anche dichiarato che “solo il 10% dei sieropositivi sa di aver contratto il virus. Questo significa che il 90% dei malati non sa di avere l’Aids e di poter contagiare altre persone”. In molti casi sono la fame e la disperazione a spingere i cinesi, spesso nelle aree rurali povere e arretrate, a vendere il sangue. Molte volte il governo ha una grave responsabilità, come nella provincia dell’Henan, dove un milione di persone si sono infettate di Aids per essersi prestate a donazioni in un centro sanitario senza le dovute precauzioni igieniche. Intanto, i media hanno riportato la notizia che una banda di ladri sieropositivi è riuscita a evitare il carcere per mesi, procurandosi ferite e minacciando di contagiare polizia e vittime dei furti. I membri della banda, denominata “ladri di Aids”, si sono infettati tra loro volontariamente e consapevolmente, credendo così di poter sfuggire al carcere. Ma il tribunale di Hangzhou (capitale del Zhejiang), dove l’anno scorso la banda ha commesso più di 500 furti, ha condannato 5 persone alla reclusione da 18 mesi a 3 anni e mezzo. Altre 8 persone della banda sono in attesa di giudizio. Attivisti per i diritti umani e Gao Yanling, esperto di Hiv/Aids presso la Scuola della Salute Pubblica dell’Università Fudan di Shanghai, ritengono che la mancanza del sostegno dello stato porti molte vittime dell’AIDS a commettere crimini. Alla fine del 2002, il Ministero della sanità cinese ha stimato che i malati di Aids nel paese erano più di 1 milione. La malattia si diffonde con una crescita annua del 30%, la più alta del mondo. Secondo l’agenzia delle Nazioni Unite UNAIDS, se non ci sarà un intervento efficace, entro il 2010 in Cina i sieropositivi potrebbero arrivare a 10 milioni e gli “orfani dell’Aids” a 260 mila.