Una voragine di 8 miliardi di euro extra finanziamento per il 2001: questo il risultato dell’analisi sui costi dei Livelli essenziali di assistenza (Lea), da poco conclusa al tavolo di monitoraggio Stato-Regioni. La rilevazione di governatori e Governo parla chiaro: la spesa è stata nel 2001 (ultimo anno “certificato”) di 79,58 miliardi, il fondo sanitario di 71,27.Un disavanzo ben più alto di quello a cui le Regioni hanno fatto fronte con le manovre messe in pista secondo i parametri indicati nell’accordo dell’8 agosto 2001 (3,6 miliardi circa). Le ragioni. Due le possibili ragioni. I dati della Relazione sulla spesa per i Lea sono a “consuntivo”, mentre quelli del monitoraggio erano a “preconsuntivo”: alla fine, quindi, tutti i costi sono venuti al pettine.
Le Regioni hanno via via coperto di tasca propria parte delle spese in più. Resta tuttavia un “buco” di fronte al quale le Regioni sottolineano la sottostima dei finanziamenti previsti nel patto di stabilità, che da tempo chiedono di rimettere in discussione.
Un disavanzo su cui, tuttavia, la relazione messa a punto dalla Segreteria della Conferenza Stato-Regioni invita alla cautela: la rilevazione dei costi 2001 – non hanno risposto Bolzano, Molise e Sicilia – ha avuto «carattere sperimentale» visto che il ministero della Salute non poteva fornire i dati che il tavolo ha deciso di rilevare dal 2002 in poi, adeguati secondo i Lea adottati con il Dpcm del 29 novembre 2001 che ha fissato le prestazioni «uguali per tutti».
La spesa per cittadino. Grazie alla relazione si conosce, tuttavia, per la prima volta la spesa per i singoli livelli di assistenza. La media italiana procapite è nel 2001 di 1.375,85 euro. Al picco estremo si trovano Valle d’Aosta (1.607,21), Trento (1.556,79) – ma per Province autonome e Regioni a statuto speciale il costo è puramente indicativo, visto che i finanziamenti sono a loro totale carico – e Liguria (1.463,66). Bolzano, Molise e Sicilia non hanno comunicato i dati. Le meno spendaccione sono Puglia (1.234,93 europrocapite),Basilicata (1.259,23),Lombardia (1.295,45).
La prevenzione. Si spende meno del previsto: il 4,3% della spesa sanitaria complessiva contro il 5% preventivato. Dodici Regioni superano la soglia del 4%, di cui 4 con valori superiori al 5 per cento. Fanalino di coda nella spesa procapite è il Friuli (38,82 euro), seguito da Puglia (41,18), Lazio (41,28) e Liguria (46,92 euro procapite). Al top, invece, Valle d’Aosta (96,90), Sardegna(88,04),Basilicata (81,72) e Umbria (67,27 euro procapite).
Il territorio. Di questo capitolo fanno parte voci di spesa importanti: assistenza di base, emergenza, farmaceutica, assistenza integrativa, specialistica ambulatoriale e protesica, assistenza territoriale ambulatoriale e domiciliare semiresidenziale e residenziale, terme e assistenza penitenziaria. I costi complessivi assorbono il 47,60% della spesa: una media procapite di 654,95 euro. Per l’assistenza sul territorio impegnano più risorse Liguria (750,31 euro procapite), Trento (721,21), Emilia Romagna (714,49)eToscana (706,80). Spendono meno Puglia (579,59 euro procapite), Basilicata (583,94), Sardegna (595,47) e Calabria (607,70).
L’ospedale. Nonostante le indicazioni nazionali, i ricoveri assorbivano ancora nel 2001 la percentuale maggiore di spesa sanitaria: 48,07%, per un costo medio procapite di 661,42 euro. Il minimo (43,83%) è in Emilia Romagna, il massimo (53,81%) in Valle d’Aosta. Solo due Regioni (Emilia Romagna e Toscana) hanno un’incidenza inferiore alla media e altre tre (Liguria, Marche e Umbria) di poco superiore. Mentre, al contrario, Valle d’Aosta, Trento, Lazio, Abruzzo e Calabria hanno un’incidenza superiore al 50 per cento. E il procapite ricalca, in parte, le percentuali di spesa. Le più spendaccione sono Valle d’Aosta (864,78 euro procapite), Trento (782,08), Lazio (695,32) e Friuli (681,04). Le più “risparmiose” sui ricoveri: Basilicata (593,96 euro procapite),Emilia Romagna (601,17), Umbria (602,46) e Lombardia (605,50 euro procapite).
Per quanto riguarda gli indicatori di attività, la relazione indica un costo medio per ricovero di oltre 2.900 euro, di 126mila euro per posto letto e circa 461 euro per giornata di degenza. Il numero dei posti letto è poco sopra la media fissata dalla programmazione nazionale: 5,05 contro 5 per mille abitanti. Ma le note dolenti si fanno sentire sul numero di ricoveri per mille abitanti (per acuti, day hospital e riabilitazione): 217 in media nel 2001 contro uno standard di 160. Il picco maggiore in Liguria (247), quello minore in Piemonte (191).