SEMINARIO 2014: SPECIALE SATTELITE DI ICAR

Dall’8 al 10 maggio, 75 persone appartenenti a 32 associazioni di pazienti e/o delle comunità colpite da HIV/AIDS hanno partecipato al nostro evento. Proponiamo una sintesi dei progetti formativi-informativi, ringraziando tutti i partecipanti.

8 Maggio 2014

STUDI ACTG 5257 E NEAT 001/ANRS 143: QUALI NUOVE OPPORTUNITÀ PER I PAZIENTI?
Due studi indipendenti che hanno fatto comprendere le potenzialità degli inibitori dell’integrasi.

ACTG 5272: ha confrontato Atazanavir/r, Raltegravir e Darunavir/r in associazione con Tenofovir/Emtricitabina a 96 settimane su 1809 pazienti naïve alla terapia antiretrovirale. L’obiettivo primario dello studio, per la prima volta, non riguardava solo l’efficacia viro-immunologica, ma anche la tollerabilità dei regimi, definita come tempo di interruzione del trattamento per tossicità. Il braccio con Atazanavir/r ha avuto più problemi di tollerabilità rispetto agli altri due. Il braccio con Raltegravir, considerando sia l’efficacia sia la tollerabilità, è risultato superiore agli altri due bracci e, tra i due Inibitori della Proteasi, Darunavir/r è andato meglio rispetto a Atazanavir/r.

NEAT 001/ANRS 143: ha confrontato Darunavir/r + Raltegravir versus Darunavir/r + Tenofovir/Emtricitabina a 96 settimane su 800 pazienti naïve. La combinazione Darunavir/r + Raltegravir è risultata equivalente alla tradizionale associazione 2 NRTI + 1 IP/r in pazienti con CD4 > 200 cellule, aprendo così la strada, qualora necessario, all’utilizzo di combinazioni di farmaci senza NRTI anche in pazienti che devono iniziare il trattamento.

Ha collaborato con noi M. Borderi (Bologna, clicca qui per scaricare la presentazione). Ringraziamo MSD Italia per il sostegno a questa iniziativa.

VIRUS (DELL’EPATITE) C: UNA PERICOLOSA INFEZIONE “DA FERMARE”
Nuove opportunità terapeutiche all’orizzonte per contrastare questa infezione.

Epidemiologia, trasmissibilità interumana, aspetti virologici e di immuno-attivazione, clinica del fegato sono stati gli aspetti trattati al fine di inquadrare la gestione di una patologia che si stima essere diffusa nel nostro paese in maniera significativa: si pensa infatti che oltre 1.000.000 di persone ne siano portatori. Forti le evidenze sulla trasmissione sessuale in particolare nella popolazione MSM.

La combinazione di nuovi farmaci specifici a somministrazione orale, appartenenti a tre classi distinte, sono candidate a eradicare questa infezione con periodi brevi di trattamento (al momento 12 settimane). Tuttavia, il primo farmaco sul mercato ha un prezzo tale per cui è a rischio l’effettiva disponibilità per i pazienti. Le principali aziende che nell’arco di 2 anni produrranno queste molecole sono Gilead, Abbvie, Merck, BMS, Janssen, proponendo farmaci e associazioni di differente efficacia su diversi genotipi di HCV.

Hanno collaborato con noi: G. Di Perri (Torino, clicca qui per scaricare la presentazione), E. Girardi (Roma, clicca qui per scaricare la presentazione), G. Taliani (Roma, clicca qui per scaricare la presentazione), S. Marcotullio (Roma, clicca qui per scaricare la presentazione), I. Gardini e M. Conforti (associazione EpaC, clicca qui per scaricare la presentazione). Progetto realizzato tramite fondi istituzionali di Nadir.

 

9 Maggio 2014

INIZIARE LA TERAPIA PER POI PERSONALIZZARLA: VALUTARE ‘IL PRESENTE’ A 360 GRADI
Le nuove Linee Guida consentono fin dall’inizio più opportunità terapeutiche per le persone con HIV/AIDS.

E’ oggi centrale l’argomento “Quando iniziare la Terapia”. Compatibilmente con ‘la cattura’ della persona, ossia il momento in cui viene fatta la diagnosi (è infatti noto che circa il 40% di esse nel nostro paese viene eseguito su coloro che hanno un sistema immunitario già troppo compromesso), le evidenze per un inizio precoce di terapia sono sempre più numerose. In particolare, si stima già in 10 anni la differenza in termini di aspettativa di vita tra i ventenni che iniziano la terapia a meno di 350 CD4 e a più di 350 CD4. Sarà lo studio START a darci una risposta definitiva?

Di pari passo, le opportunità per “Come Iniziare la Terapia” sono oggi più numerose grazie a nuovi studi su molecole già sul mercato e su alcune che nel breve lo saranno. La classe degli inibitori dell’integrasi è destinata a cambiare, nel breve periodo, lo scenario di approccio; tuttavia gli inibitori della proteasi, in particolare DRV/r, per flessibilità di associazione e per utilizzo in determinati contesti (es.: comorbosità) risultano oggi una opzione ancora attraente. DRV/r, infatti, è prescrivibile con tutti i backbone nucleosidici presenti sul mercato e a qualunque livello di carica virale iniziale. Inoltre, l’impostazione fin dall’inizio di un regime basato su IP/r, in presenza di condizioni cliniche favorenti, consente con più facilità la possibilità di ottimizzare verso regimi terapeutici a minor numero di farmaci.

Hanno collaborato con noi A. Antinori (Roma, clicca qui per scaricare la presentazione), G.M. Corbelli (Roma) in qualità di discussant. Ringraziamo Janssen-Cilag per il sostegno a questa iniziativa.

ICAR-LAB CON I PAZIENTI: L’HIV PATIENT’S JOURNEY (HPJ) COME GUIDA ALLA BEST PRACTICE
Un progetto condiviso con tutti gli attori: Associazioni e Società Scientifica.

La metodologia dell’HIV Patient’s Journey ha ben evidenziato e analizzato come l’esperienza e gli stimoli che le persone con HIV vivono al di fuori delle strutture di cura siano fattori cruciali da considerare nella gestione clinica del paziente con HIV, poiché effettivamente condizionano le scelte effettuate dal binomio medico-paziente sul percorso diagnostico-clinico-terapeutico, testimoniandone così la personalizzazione intrinseca dello stesso. La sfida odierna, al fine di garantire il successo pieno di tale percorso, è dunque quella di comprendere “il vissuto” in senso lato della persona con HIV, standardizzarne la raccolta e l’analisi delle informazioni e monitorare questi aspetti nel tempo.

Una prima applicazione di questo progetto, non solo in ambito diagnostico-clinico, ma anche analizzando le situazioni di vita reale delle persone con HIV/AIDS, si è avuta attraverso la pubblicazione di un articolo scientifico (NEW MICROBIOLOGICA, 37, 163-175, 2014. Al link: http://www.newmicrobiologica.org/PUB/allegati_pdf/2014/2/163.pdf) derivante da un incontro tenutosi in Dicembre 2013 sui regimi LDR (Less Drug Regimens). L’attenzione alle esigenze del paziente è la vera chiave per costruire un regime terapeutico personalizzato ed efficace.

Ha collaborato con noi A. Antinori (Roma, moderatore), A. Lazzarin (Milano, moderatore), G. D’Ettorre (Roma, clicca qui per scaricare la presentazione), A. Ammassari (Roma, clicca qui per scaricare la presentazione), G.M. Corbelli (Roma, clicca qui per scaricare la presentazione), S. Marcotullio (Roma, clicca qui per scaricare la presentazione). Ringraziamo Abbvie per il sostegno a questa iniziativa.

HIV: QUALI SFIDE PER IL FUTURO, VISTE LE CRITICITÀ CLINICO-ASSISTENZIALI DEL PRESENTE?
L’inserimento in cura dei neo-diagnosticati e il mantenimento dei pazienti nei percorsi di assistenza.

In merito all’inserimento delle persone con nuova diagnosi di HIV nei percorsi clinico-assistenziali, rimangono cruciali la gestione della comunicazione della sieropositività e dei passaggi immediatamente successivi da effettuare sulla stadiazione della malattia. E’ emersa la necessità di armonizzare l’approccio diagnostico e virologico, oggi ancora non omogeneo sul territorio nazionale. Un focus particolare sui quei test che mirano a ‘datare’ l’infezione e/o a caratterizzarla (test di resistenze, test del tropismo), con lo scopo di avere un quadro il più possibile completo sulla situazione e prospettare così al paziente non solo il percorso terapeutico più appropriato, ma anche le potenzialità ad ampio raggio (sull’individuo e sulla collettività) dell’intervento terapeutico individualizzato.

Sul mantenimento dei pazienti nei percorsi di assistenza è emerso come il contatto con “l’ambiente di cura”, l’impegno e la ritenzione nel “progetto di cura”, il possibile re-impegno in caso “di perdita dal percorso” del paziente, siano oggi una sfida cruciale anche in Italia. La non aderenza (non solo al trattamento, ma anche agli appuntamenti) è da cogliersi fin dalle sue fasi di esordio e da non trascurarsi, così come l’attenzione alle criticità sul successo del trattamento, sulle tossicità, sulle comorbosità e sugli stili di vita. Da non trascurarsi le difficoltà socio-economiche del paziente, che possono essere grandi influenzatori nella continuità del percorso di cura, così come, per contro e in sinergia, le scelte discrezionali dei singoli centri clinici in merito a politiche sui costi, possibile deterrente del rapporto fiduciario medico-paziente.

Hanno collaborato con noi A. Lazzarin (Milano, moderatore), S. Nozza (Milano, clicca qui per scaricare la presentazione), A. Ammassari (Roma, clicca qui per scaricare la presentazione), G.M. Corbelli (Roma) in qualità di discussant. Ringraziamo ViiV Healthcare per il sostegno a questa iniziativa.

 

LA STRATEGIA STA (SIMPLIFIED TREATMENT APPROACHES) PER RISPONDERE AGLI OBIETTIVI CLINICI E NON CLINICI DELLA PERSONA CON HIV
Un trattamento di semplice somministrazione rimane sempre un’opzione attrattiva per le persone con HIV, specie se aumenta l’offerta delle molecole combinate in un’unica compressa.

L’offerta, a disposizione dei pazienti, di singole compresse contenenti l’intera terapia antiretrovirale, si allarga sempre di più: Eviplera® (prescrivibile oggi sia sui pazienti naïve sia su quelli pretrattati) e Stribild® (a breve sul mercato italiano) rappresentano l’evoluzione di regimi terapeutici completi, rispettivamente basati sulla classe dei non nucleosidici (rilpivirina, molecola di successiva generazione e meno tossica rispetto ad efavirenz) e su quella degli inibitori dell’integrasi (con elvitegravir potenziato con cobicistat). In prospettiva, anche un miglioramento del backbone Tenofovir/Emtricitabina, attraverso la sostituzione di Tenofovir con il pro-farmaco (TAF), consentirà di avere a disposizioni prodotti ancor più tollerati.

La semplificazione posologica (in termini di numeri di compresse) rimane, per molte persone con HIV, un obiettivo centrale: le evidenze e i riscontri da parte dei pazienti in merito a questa necessità autorizzano a definire tale percorso imprescindibile nell’ambito dell’offerta complessiva di personalizzazione della terapia prescritta. I timori per un accesso ritardato in merito alle specialità medicinali STR è reale: in conseguenza, urge attenzione da parte delle Associazioni per garantirne l’accesso sul territorio Nazionale.

Hanno collaborato con noi S. Lo Caputo (Firenze, clicca qui per scaricare la presentazione) e A. Ammassari (Roma, clicca qui per scaricare la presentazione), S. Marcotullio (Roma, clicca qui per scaricare la presentazione). Ringraziamo Gilead Sciences per il sostegno a questa iniziativa.

 

10 Maggio 2014

PRESENTAZIONE DI ICAR 2014 ALLE ASSOCIAZIONI

Al link http://www.icar2014.it troverai tutte le informazioni.

CENTRO NAZIONALE AIDS: COMUNICAZIONI ALLE ASSOCIAZIONI SULLO STATO DELL’ARTE DEL VACCINO TAT ANTI-HIV – INCONTRO RISERVATO

 

Al link http://www.hiv1tat-vaccines.info troverai tutte le informazioni aggiornate dopo il 26 Maggio 2014.